Segnavie, il ciclo di incontri con i leader internazionali del pensiero, promosso e organizzato da Fondazione Cariparo, ha proposto nel suo quinto appuntamento, svoltosi martedì 24 novembre in modalità streaming, un’interessante conferenza sul tema: “Il mondo rovinato e salvato dalla finanza”. Ospite dell’evento l’economista francese Bertrand Badré, ex direttore della Banca mondiale e docente in numerose università. Durante la Presidenza Chirac, è stato anche consigliere per l’Africa e lo sviluppo. Presente all’incontro, nelle vesti di moderatore, Paolo Possamai, direttore dei quotidiani veneti del gruppo editoriale GEDI.
La finanza, nemica o alleata? Facendo riferimento sia alla dimensione bipolare della finanza, che da una parte salva e dall’altre è più probabilmente rovina di questi anni, e sia al libro al quale Badré sta attualmente lavorando – dal titolo “Se vogliamo seriamente cambiare il mondo” – nel quale si sostiene che il cambiamento del mondo passa attraverso il cambiamento delle regole, al riguardo Paolo Possamai ha posto la sua prima domanda all’ospite: «Vorrei partire da una frase del presidente francese Macron, contenuta nel suo libro relativa all’insegnamento che la crisi del 2007 ci ha dato. In esso viene citato testualmente “il cambiamento consiste nella necessità urgente di riprendere il controllo del sistema finanziario mondiale” da qui viene la mia domanda: lei vede concreti segni di iniziative politiche che vadano verso questo obiettivo?».
Badré, cittadino francese ma che vive in America, ha risposto: «La questione della riforma del sistema finanziario e del sistema di controllo finanziario non è stata risolta. Dopo il 2008-2009, quando abbiamo dovuto raccogliere le ceneri del nostro sistema finanziario, non è stata varata una vera riforma sostenibile, resiliente e inclusiva. Nel 2015 abbiamo adottato gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile, abbiamo approvato gli accordi sul clima di Parigi. Ecco che la crisi del 2020, la crisi Covid, ci dà ora l’occasione di continuare a colmare tale lacuna. Questo sistema finanziario è una sorta di sistema bipolare, ha un potere salvifico ma anche un potere di rovinare, per cui dobbiamo assolutamente riprendere il controllo di questo strumento prima che ci prenda la mano».
Alla base dell’ultimo libro pubblicato da Badré, “E se la finanza salvasse il mondo?” (2019), c’è la vasta esperienza acquisita negli anni dal grande economista. Naturalmente si vedono tutti gli aspetti negativi della finanza che spesso schiaccia l’economia reale e quant’altro, ma l’autore ci riporta ad un’analisi distaccata, dove la finanza è solo uno strumento che può essere usato male ma anche bene. Di per sé, la finanza non è né buona né cattiva, è una forza meccanica che, quando imbocca la strada sbagliata, produce esiti rovinosi. Al contrario, se controllata e gestita con responsabilità, può avvantaggiarci tutti.
Nello stesso modo in cui l’economista Thomas Piketty ha sottoposto a critica radicale il capitalismo, Bertrand Badré ha messo sotto esame il ruolo distruttivo rivestito dalla finanza nella crisi economica globale del 2007-2008. Tornando all’antico adagio secondo cui il denaro è un cattivo padrone ma può rivelarsi un buon servitore, Badré ha proposto una ricetta audace per trasformare la finanza in un impulso benefico. Questo, se ben regolamentato, potrebbe contribuire a risolvere molti dei maggiori problemi che ci affliggono, indirizzando il mondo verso uno sviluppo sostenibile e maggiormente finalizzato albene comune.
«La rivoluzione silenziosa della finanza continua, è ancora in atto e prosegue – ha commentato l’illustre economista francese – Abbiamo un nuovo approccio per quanto riguarda gli investimenti ma anche relativamente all’impatto degli stessi. Il Green New Deal, l’impegno, il coinvolgimento del parlamento europeo, tutte iniziative che vanno nella giusta direzione e che ci lasciano sicuramente ben sperare in un futuro di resilienza e sostenibilità».
A tal proposito, Bertrand Badré riprende un pensiero centrale di Lev Tolstoj, che nel suo famoso romanzo “Guerra e pace” scrive: “Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar sé stesso”. «Con ciò voglio dire – conclude Badré – che non esiste una bacchetta magica che possa risolvere in un colpo tutti i problemi. Quindi per cambiare la finanza nel nostro caso, dobbiamo cominciare da noi stessi». In termini semplici si può dire che la finanza è la somma dei comportamenti umani.
Un nuovo momento di riflessione e approfondimento, per comprendere con maggior consapevolezza il contesto in cui viviamo, verrà offerto nel prossimo appuntamento in programma lunedì 14 dicembre – alle ore 18.00 – in diretta streaming su segnavie.it. Ospite dell’evento sarà la virologa Ilaria Capua che interverrà sul tema “Dopo il virus: le nuove tappe mentali e il ruolo delle donne”.