ROVIGO – Giovedì 29 settembre, al secondo piano del Palazzo Ex Celio di Rovigo, in via Badaloni, sede del corso di specializzazione in Water Geological Risk Engineering dell’Università di Padova, si è svolto il seminario organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Rovigo con la collaborazione dell’Ordine Provinciale degli Architetti P.P.C di Rovigo e il Collegio Provinciale Geometri di Rovigo sul tema “Legionella: una responsabilità anche progettuale, una guerra che si può vincere solo se ragioni da batterio, best practice su come progettare gli impianti di distribuzione di acqua potabile all’interno degli edifici riducendo il rischio di proliferazione batterica da Legionellosi”.
Il seminario è stato seguito da 120 persone, sia in presenza che a distanza, secondo la modalità di lezione duale che l’Università di Padova già propone per i propri studenti, assegnando i crediti formativi previsti. Il seminario si è aperto con i saluti della neopresidente dell’Ordine degli Ingegneri ing. Elena Zambello e ha proseguito con gli interventi dell’ing. Enrico Schiesaro (Libero Professionista) e l’ing. Claudio Pinzi (referente tecnico di IVAR s.p.a.). La tematica affrontata ha trovato l’interesse di tutti i partecipanti in quanto tratta un argomento trasversale alle varie professionalità (mediche, tecniche e sociali) e impatta pesantemente sulla salute pubblica visto che di questa malattia si può morire.
Enrico Schiesaro ha affrontato tematiche tecniche spiegando che questa malattia si contrae respirando acqua nebulizzata (areosol) e la sua aggressività aumenta con il grado di concentrazione del batterio legionella. Infatti, di legionellosi si può anche morire, nelle forme meno gravi si può manifestare con forma febbrile (febbre di Pontiac) e con forme di polmoniti delle basse vie respiratorie. Si sono analizzati i dati più recenti (2021) messi a disposizione dal monitoraggio che annualmente effettua l’Istituto Superiore di Sanità, con l’obiettivo di capire quali siano i contesti in cui il batterio prolifica e che principalmente sono: case di riposo, ospedali, alberghi, piscine, centri benessere e tutti i casi in cui sia ha una produzione centralizzata di acqua calda sanitaria.
Schiesaro ha, inoltre, specificato che la legionella è una malattia che è di competenza medica ma diventa anche di responsabilità tecnica visto che si può contrarre direttamente dall’acqua che circola negli impianti ad uso umano.
Nel corso dell’evento sono stati riportati casi reali, registrati in tutta Italia, di strutture ricettive e non, saltati alla cronaca per casi confermati di persone che hanno contratto la legionellosi. Si sono affrontati i metodi per riconoscere quando un impianto potrebbe essere a rischio di proliferazione batterica da legionella, argomento utile non solo ai progettisti ma anche a chi si occupa di manutenzione, gestione di condomini (amministratori di condominio) e a datori di lavoro in genere visto che quest’ultimi sono i primi ad essere chiamati in causa per le responsabilità a cui devono rispondere. Sono stati esposti schemi tecnici e funzionali di progettazione e dimensionamento degli impianti al fine di evitare le condizioni che favoriscono lo sviluppo del batterio, dall’eliminazione dei “rami morti” alla necessità del ricircolo programmato.
L’ing. Claudio Pinzi ha esposto il protocollo del rischio e le strategie che il mercato idraulico mette a disposizione per intervenire negli impianti nuovi o esistenti al fine di ridurre la proliferazione batterica. Il corso si è concluso con le risposte tecniche ai quesiti specifici posti dai partecipanti.