ROVIGO – Con “L’elisir d’amore” si conferma il successo della Stagione Lirica del Teatro Sociale di Rovigo, dove è andato in scena il melodramma giocoso in due atti di Gaetano Donizetti.
L’elisir, tratto dal lavoro di Eugène Scribe “La philtre” e tradotto alla lettera dal prestigioso librettista Felice Romani, fu composta e messa in scena per la prima volta nel 1832 in un’Italia immobilizzata nel clima della restaurazione e ancora ignara del grande moto di spinta risorgimentale che sarebbe sopraggiunto un decennio dopo.
La messa in scena de “L’elisir d’amore” è stata frutto di una coproduzione del Teatro Goldoni di Livorno e del Teatro Sociale di Rovigo, con la collaborazione della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino per gli elementi scenici, i costumi e l’attrezzeria, nell’ambito del protocollo d’intesa “Opera nella Regione Toscana”.
L’opera, che combina in maniera esemplare comicità, sentimento, farsa e malinconia, è riuscita ancora una volta a conquistare tutto il pubblico presente, che ha risposto con applausi prolungati ad un cast di talento e straordinariamente giovane.
Quello che ha particolarmente allietato gli spettatori è stata la verve dell’Orchestra Sinfonica Città di Grosseto condotta dal maestro Marco Severi, quindi l’incredibile bravura di un cast di interpreti guidati magistralmente dal regista Ludek Golat che ha voluto immergere l’opera in un ambiente classico non lontano dal 1832 ma vicino al 2019 e quindi un agriturismo dove si snoda una storia di assoluta contemporaneità.
Lo spettacolo, aderendo alle celebrazioni istituite dall’Archivio storico Tullio Serafin, è stato dedicato al celebre direttore nella ricorrenza dei cinquant’anni dalla sua scomparsa.