Martedì 31 marzo alle 12 i primi cittadini della Penisola, con indosso la fascia tricolore, saranno davanti ai propri municipi in silenzio e con le bandiere esposte a mezz’asta «in segno di lutto» e «Per ricordare le vittime del coronavirus, per onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari, per abbracciarci idealmente tutti, per essere di sostegno l’uno all’altro».
L’iniziativa è volta a ricordare i tanti morti di questa guerra silenziosa, che non hanno potuto avere nemmeno un degno funerale e che se ne sono andati senza il conforto degli affetti. I sindaci hanno organizzato questa cerimonia a distanza, che non infrangerà le dure regole del distanziamento sociale.
A proporla per primo è stato il presidente del Provincia di Bergamo e sindaco di Calcinate, Gianfranco Gafforelli, che si trova in una delle zone dove si contano più morti. L’idea è stata accolta positivamente dal presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, che ha inviato una lettera a tutti i sindaci italiani con l’invito ad aderire alla manifestazione.
«Come succede sempre nelle grandi emergenze – scrive Decaro – noi sindaci, destinatari e custodi delle preoccupazioni dei cittadini e delle loro comprensibili angosce, siamo sottoposti alla forte pressione di avere la responsabilità di una comunità intera.
Lo sconforto, che pure avvertiamo, non deve prevalere. Reagiamo con forza per trasmettere fiducia e speranza. Osserviamo il minuto di silenzio in segno di lutto per tutte le vittime e in segno di solidarietà per le comunità che stanno pagando il prezzo più alto».
Adesione subito arrivata dall’Unione delle Province Italiane (Upi), da Ali-Autonomie Locali Italiane e dai tanti sindaci in trincea.