Lendinara (RO) – La rassegna ”Tra ville e giardini” la sera del 10 agosto 2022 ha proposto a Villa Ca’ Dolfin Marchiori un evento musicale unico e irripetibile: il leggendario compositore, sassofonista e clarinettista francese, pilastro e ponte del Jazz continentale con quello americano, Michel Portal che si è esibito dal vivo, alla veneranda età di 86 anni, insieme al pianista jazz francese Paul Lay.
Michel Portal, classe 1935, per i francesi e per i jazzisti di tutti i continenti, è una sorta di mostro sacro, uno degli ultimi “grandi vecchi” della free music europea, vista anche la sua longevità di carriera. Polistrumentista di eccelso virtuosismo (sax soprano, clarinetto di varie tonalità, e il bandoneon), è un compositore prolifico, sia in collaborazione che in proprio, ed è un pluripremiato autore di colonne sonore per il cinema (tre volte Premio Cèsar). Il Jazz è il suo terreno d’elezione, ma non disdegna la musica più leggera e quella, cosiddetta, colta contemporanea, rifiutando le appartenenze di genere.
Portal sperimenta da sempre contaminazioni tra il linguaggio del jazz ed elementi della cultura europea, sia colta che popolare, come le musiche dei Paesi Baschi, sua terra d’origine, suonando qualsiasi tipo di musica: raffinata, tradizionale, etnica, jazz e classica; il successo maggiore arriva nel celebre duo con il fisarmonicista Richard Galliano, attivo ormai da più di un decennio. Negli ultimi anni Portal si è interessato al funk, collaborando con musicisti di Minneapolis vicini all’entourage di Prince.
Paul Lay è il miglior pianista jazz francese della sua generazione. Compone, collabora con numerosi artisti, nel 2021 ha pubblicato il primo album da solista: Full solo (2021, Gazebo). È anche un accompagnatore di grande spessore, come in questo concerto eccezionale con Michel Portal, dove non sfigura assolutamente.
Per il direttore artistico Claudio Ronda, Michel Portal costituisce un ponte tra la cultura europea e quella americana con una delicatezza che ben si inserisce nel contesto spaziale che ospita il concerto, nella progettazione e nella cura del giardino, specchio dell’anima nella fragilità delle cose.
Il musicista ha una energia vitale straordinaria, uno sguardo attento, un coinvolgimento profondo nelle sue composizioni: “African Wind, la Valse celtic, Desert town” per le vie che non esistono più, il soffio è il “Vento nel deserto, Blues, Murmure, Zortico” una danza circolare, una “Habanera, Baby bloom” con una musica melodica, carezzevole, appagante.
È un corteggiamento intrigante, sensuale, in un crescendo morbido e nello stesso tempo appassionato, ma delicato, una musica d’altri tempi molto francese, ma anche danzante, etnica dei Paesi Baschi, con una improvvisazione finale, avendo concluso il repertorio in programma.
Il pianista ha assecondato, accompagnato, a volte condotto questa straordinaria danza musicale a due con un ottimo risultato, anzi Porter ha continuato a suonare coinvolgendo il numeroso pubblico in battiti di mani, ascolto di una variazione di Bach per clarinetto, dialoghi in francese e firma di autografi.
Quando l’età anagrafica non esiste e conta solo una grande passione, ricerca e composizione per la Musica: questo è Michel Portal affiancato da Paul Lay, che ha saputo egregiamente stargli vicino.