ROVIGO – Il Teatro Sociale di Rovigo e il Rovigo Jazz Club, in collaborazione con il Dipartimento Jazz del Conservatorio Statale di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo, presentano “Omaggio a Miles Davis: 1959–1969, il decennio rivoluzionario”.
Un appuntamento nato nell’ambito della collaborazione in essere fra Teatro Sociale e RJD, felicemente sperimentata lo scorso maggio con il concerto di Enrico Rava e la Venezze Big Band, diventato finalmente stabile dal 2019.
Il primo passo vedrà la realizzazione di tre concerti al Ridotto, con allievi e docenti del Venezze, incentrati sulla figura di Miles Davis.
Nessun altro musicista è stato capace di attraversare da protagonista così numerose correnti stilistiche del jazz come il trombettista di Alton, scomparso nel 1991, che in oltre 40 anni è stato un punto di riferimento per almeno tre generazioni di jazzisti.
L’unico artista del ‘900 cui in qualche modo può esser assimilato, per la camaleontica capacità di rinnovarsi senza mai perdere una forte identità personale, non è un musicista ma un pittore, Pablo Picasso. Da qui è nata l’idea di collegare tre importanti fasi stilistiche della produzione davisiana ad altrettanti momenti del percorso artistico di Picasso, ovvero i periodi impressionista, cubista ed espressionista.
E si inizierà mercoledì 13 febbraio con la lettura del “Miles Cubista” offerta dal duo formato dal trombettista bresciano Fulvio Sigurtà e dal pianista livornese Stefano Onorati, entrambi docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio rodigino.
Benché non abbia ancora un disco alle spalle, il duo è tutto fuorché improvvisato, avendo ormai più di qualche anno di attività alle spalle. Il trombettista si aggiunge frequentemente al trio di Onorati, che diventa in questo caso quartetto, ma sempre più spesso, quando gliene viene offerta l’opportunità i due musicisti, da tempo figure di spicco del jazz italiano, amano esibirsi nella difficile ma suggestiva formula del duo senza sezione ritmica.
L’accostamento al quintetto di Miles Davis di metà anni ’60 potrebbe sembrare azzardato a chi non avesse ancora avuto occasione di ascoltarli dal vivo, ed invece proprio il magico “interplay” e la splendida coesione che ha consentito a quel gruppo storico – completato da Wayne Shorter, Herbie Hancock, Ron Carter e Tony Williams – di regalarci meravigliosi momenti musicali, costituisce il fondamento delle scelte artistiche del duo, che spesso decide in corsa d’opera il repertorio della serata, assumendosi un rischio alto ma calcolato, grazie al mirabile affiatamento ormai raggiunto.
Il loro sarà quindi, in linea con il credo musicale davisiano, un concerto davvero “senza rete”, nel corso del quale, come tiene a precisare Onorati, «non conta quello che sceglieremo di suonare, ma come lo suoneremo».
Riletture del repertorio jazzistico meno gettonato, di compositori come Kenny Wheeler o John Taylor, si alterneranno a brani originali, ma in entrambi i casi la musica scivolerà su binari molto liberi, in cui più che i riferimenti armonici delle composizioni scelte conterà lo stretto dialogo che saranno capaci di intrecciare Sigurtà ed Onorati, musicisti sensibili e completi, oltre che eccellenti strumentisti. L’intento è quello di dimostrare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che quando ci sono il giusto “interplay” ed una sincera urgenza espressiva anche la musica più libera, apparentemente difficile, è in grado di coinvolgere ed appassionare gli ascoltatori.
Inizio del concerto alle ore 21,00. Biglietti euro 10 – biglietti ridotti euro 6 per abbonati 2018 – 2019 Teatro Sociale di Rovigo e allievi del conservatorio Venezze