ROVIGO – “Una musica nuova che dica davvero chi siamo, che esprima la forza di una cultura comune e narri l’appartenenza a uno spazio unico al mondo, fertile e misurabile, ricco di storia, lingua, piazze, culture, paesaggi”. É lo spirito della musica che accompagna poesie e opere pittoriche, che saranno presentate nelle domeniche autunnali in Accademia dei Concordi, in otto incontri concerto. Sempre rinnovata, la duplice iniziativa è unita da un solo tema conduttore, quest’anno rappresentato dall’Europa.
Il presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo Antonio Costato in conferenza stampa, ha precisato: «Fondazione, Conservatorio e Accademia continuano a proporre l’iniziativa culturale: Musica e Poesia e Musica e Pittura giunta rispettivamente alla XI e alla XXIV edizione, oramai rassegna consolidata».
Il vice sindaco Roberto Tovo ha dichiarato: «Esprimo apprezzamento per il particolare spessore dell’iniziativa, un fiorire di opportunità per la città in quanto alcune iniziative rientrano nell’ottobre rodigino».
«Gli incontri-concerto ricchi di storia, arte, cultura non potevano trovare posto migliore, nella sala degli Arazzi dell’Accademia dei Concordi» ha commentato il vicepresidente del Consiglio Direttivo, Pier Luigi Bagatin.
Il neo direttore del Conservatorio “Francesco Venezze”, Fiorenzo Scaranello, ha espresso la volontà di valorizzarne le eccellenze.
«Il libretto che accompagna la rassegna, all’inizio era un semplice cartoncino, via via si è arricchito e consolidato fino ad arrivare ad essere un libretto ricco e nutrito che comprende la parte pittorica grazie all’intervento dell’Accademia dei Concordi mentre il testo è mio e di Natalia Periotto» ha affermato il direttore del Conservatorio, Giuseppe Fagnocchi.
Protagonista del primo appuntamento domenica 6 ottobre è il fagotto questo strumento, non consueto nelle programmazioni concertistiche, ha tuttavia una lunga e affascinante storia sia in Italia – dove compare nella iconografia ferrarese di metà Cinquecento ad opera di un pittore noto come “il maestro dei dodici Apostoli”, segno della presenza presso gli Este di virtuosi di questo strumento – sia, nell’ultimo quarto del secolo XVI, in Europa del Nord (Germania, Belgio, Inghilterra), segno tra l’altro delle attive relazioni che caratterizzavano il continente.
Il programma del concerto è “a sorpresa” in quanto il suo impaginato viene preparato nel corso della masterclass tenuta da Alberto Biano, diplomato a Rovigo e poi lanciato in una carriera europea, e dal docente del Venezze Alberto Guerra, con gli studenti della stessa.
Domenica 13 ottobre il concerto “Libertà di amare …” è dedicato a due tra i più illustri coniugi musicisti della storia occidentale, Clara Wieck e Robert Schumann: il loro innamoramento fu ostacolato dalla famiglia di lei, ma poi sfociò sia nel matrimonio, sia in tante composizioni, veri e propri epistolari pentagrammati che altrimenti possiamo facilmente presumere non sarebbero stati composti, da parte di entrambi; doloroso fu poi l’epilogo della loro vita a due con la lunga malattia di Robert.
Oltre ad un ricco corpus di romanze di Clara per voce e pianoforte presentate dal soprano Laura De Silva e dalla pianista Zhang Wang il concerto si arricchisce delle tre Romanze per oboe op. 94 di Robert cui corrisponderanno alcuni anni dopo quelle di Clara op. 22 dalle quali ascolteremo la prima, con Arianna De Mori e Marta Zese oboi e Francesco De Poli, pianoforte.
Ancora Robert Schumann protagonista del concerto di domenica 27 ottobre “Nostalgia della Perfezione” interamente occupato dal Quintetto op. 44 per pianoforte e archi, una complessa struttura sonatistica, arricchita contrappuntisticamente dal fugato finale, nella quale il modello di una forma perfetta, figura della “Città Ideale” ovviamente irraggiungibile, si snoda nelle appassionate linee melodiche, armoniche e ritmiche sempre cangianti degli strumenti trattati in combinazioni diversissime tra loro, espressione dell’anelito all’Infinito proprio dell’Uomo romantico.
Oltre a quattro studenti del Venezze, Alessandro Pelizzo e Antonella Solimine violini, Andrea Bortoletto viola e Alessia Bruno violoncello, il quintetto si avvale del “ritorno” in Accademia dei Concordi del giovanissimo pianista Tommaso Boggian, diplomato con lode e menzione d’onore al Conservatorio di Rovigo e già vincitore di numerosissimi premi in concorsi pianistici tra cui il prestigioso Premio Venezia.
Domenica 3 novembre il concerto “Punti luminosi di un’epoca oscura. Musicisti nei campi di internamento dell’Italia fascista” prende in esame la “città sbagliata”, ossia la meta italiana ritenuta quale rifugio per diversi perseguitati dalla Mitteleuropa, ma ben presto destinata a rivelarsi tutt’altro.
Nei campi di internamento, in particolare quello di Ferramonti, i musicisti lì rinchiusi non si diedero per vinti e riuscirono comunque a “fare musica”: il programma preceduto da una guida all’ascolto a cura di Raffaele Deluca, docente di Bibliografia e biblioteconomia musicale al Venezze e studioso di questo tema, ripercorre alcuni pezzi che furono eseguiti, come attestano i diari dei prigionieri, a Ferramonti. Si va pertanto da musiche antiche quali la celeberrima Ciaccona di Antonio Vitali o la Suite inglese in sol minore di Johann Sebastian Bach ad autori del XIX secolo quali Petr Ilic Ciakowsky e Anton Stepanovic Arenskij, e alla originale trascrizione di un frammento della Settima Sinfonia di Bruckner opera del violoncellista Isak Thaler.
Interpreti del concerto gli studenti Genadi Gershkovich al violino e Edoardo Francescon al violoncello, con il pianista Luigi Caselli, per molti anni docente al Venezze e proprio da novembre titolare di cattedra al Conservatorio di Bologna, sua città natale e di residenza.
Il connubio con la pittura sei-settecentesca ha inizio domenica 10 novembre con il “Viaggio musicale in Italia nella età di Farinelli”, una scelta di arie d’opera di Antonio Vivaldi e Nicolò Porpora, intermezzi strumentali sempre di Vivaldi e di Baldassarre Galuppi per giungere poi a due pagine vocali di Georg Friedrich Haendel che trasmise le sue precedenti esperienze italiane in Inghilterra. Anche i diversi temi delle opere scelte aprono un ampio spaccato storico-geografico dei loro personaggi ben più esteso della stessa Europa, Leitmotiv della doppia rassegna.
Il programma è affidato alle voci di Xiao Hong soprano e di Marina De Liso mezzosoprano, rispettivamente studentessa e docente di Canto rinascimentale e barocco, mentre il basso continuo, struttura essenziale della musica barocca, è affidato a Paola Nicoli Aldini, titolare della cattedra di Clavicembalo, e ad Anastasia Rollo al violoncello.
Dal profano al sacro: rimanendo in ambito settecentesco il programma musicale di domenica 17 novembre si svolge interamente sul celeberrimo “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi, una pagina davvero “perfettamente riuscita” che nemmeno Johann Sebastian Bach riuscì probabilmente a rendere in una sua successiva rivisitazione ancora più mirabile. L’essenzialità della partitura di Pergolesi ben rende la precarietà e spoliazione del Cristo sul Golgotha, “Frammento”, ma in quanto tale “Segno del Tutto” riuscendo a tradurre la desolazione del venerdì santo nella grande Bellezza che può salvare il Mondo.
Interpreti un ensemble vocale-strumentale di studenti formato da Laura De Silva soprano, Sun Qian Hui mezzosoprano, Joel Kim e Elena Spremulli violini, Valentina Borgato viola, Marina Pavani violoncello e Alessandro Spada contrabbasso con Marco Ricciarelli al clavicembalo.
Domenica 24 novembre il concerto “Antonio Caldara – Suonate” preannuncia il prossimo 350° anniversario della nascita del compositore e violoncellista veneziano poi trapiantato a Vienna dopo aver attinto dai patrimoni di altre città italiane, prima fra tutte Roma, ed europee tra cui Barcellona, Boemia e Moravia, mentre alcune sue opere hanno trovato immediatamente fama grazie alle pubblicazioni a lui coeve del famoso editore olandese Roger.
Il corpus presentato si divide in due momenti distinti: le più moderne sonate viennesi composte al termine della carriera intrise della ricchezza melodica di Caldara noto soprattutto per i repertori vocali e le giovanili sonate veneziane di tradizione italiana. Le esecuzioni sono affidate a tre studenti del corso accademico di secondo livello in Violino barocco tenuto da Federico Guglielmo, Dario Palmisano, Michele Saracino e Silvia Valletta, con Alessia Bruno al violoncello.
La rassegna si conclude domenica 1° dicembre con “A tutto Sax!!!”, un programma che traghetta gli ascoltatori dalla musica di Johann Sebastian Bach a tre importanti lavori del repertorio del Novecento per sassofono e pianoforte, quali la Rapsodia di Claude Debussy, il quale – esploratore delle nuove timbriche – iniziò questo importante lavoro senza portarlo però di fatto a termine causa la delusione per le qualità musicali della committente. Esso viene oggi recuperato nella versione del virtuoso Sigurd Rascher che non volle perdere l’occasione di arricchire la letteratura del suo strumento con la firma del grande maestro francese; seguono poi la brillante e raffinata Sonata op. 115 del belga Jean Absil e quella di Paul Hindemith nella quale antiche strutture ammiccanti a Bach si incontrano con il nuovo linguaggio del Novecento, confronto tra due epoche che lo stesso compositore riporta in un breve dialogo che deve essere letto dai due interpreti, sassofonista e pianista prima del movimento finale.
Marco Brusaferro, Marco Marabese, Nicola Cecchetto e Jacopo Borin, tutti studenti della classe di Sassofono di Fabio Petretti, si alterneranno nelle sonate con Giuseppe Fagnocchi al pianoforte.
Musica e Poesia – Musica e Pittura è un’iniziativa culturale promossa e realizzata da Fondazione Banca del Monte di Rovigo, Conservatorio di Musica “Francesco Venezze” e Accademia dei Concordi, da alcuni anni con il patrocinio del Comune di Rovigo – Assessorato alla Cultura e della Fondazione per lo sviluppo del Polesine in campo letterario, artistico e musicale e con il contributo di Credem Banca.
La manifestazione che, grazie alle diverse forme di espressione artistica, offre alla città concerti di notevole qualità sia per il programma musicale sia per l’esecuzione, con lo specifico scopo di valorizzare il patrimonio culturale sotto molteplici aspetti mentre mette in luce talentuosi giovani allievi del Conservatorio.