ROVIGO – Grande partecipazione e tanti consensi per il convegno sulla musica al femminile, organizzato nell’ambito della XVIII Rassegna Provinciale delle SMIM, le Scuole Medie ad indirizzo musicale. Il tema della Rassegna 2022 era “Musica: Sostantivo femminile“, grazie al quale si è potuto riflettere sulla lenta e travagliata evoluzione del ruolo femminile sulle scene musicali, per tanti secoli assolutamente precluse alle donne.
Questa interessante conferenza, tenutasi alla Sala degli Arazzi dell’Accademia dei Concordi e moderata da Sandra Bedetti, vicepresidente dell’Accademia dei Concordi, ha permesso di conoscere esperienze e riflessioni di sei musiciste d’oggi legate al Polesine.
Rovigo si è confermata la culla di notevoli talenti nell’arte del canto, grazie all’esibizione di due affermate mezzosoprano rodigine, Marina De Liso e Paola Gardina, che hanno cantato, da par loro, “Pur ti miro, pur ti godo” da “L’incoronazione di Poppea” di Claudio Monteverdi e una gustosa rivisitazione a due della notissima Aria di Rosina, da “Il Barbiere di Siviglia” rossiniano; al contempo, hanno confermato la loro amicizia e il loro affiatamento anche fuori dalla scena, intrattenendo insieme il pubblico con brio e spirito critico, nel rievocare aneddoti della loro formazione artistica, fra Conservatorio Venezze e Teatro Sociale.
Grande emozione anche per l’esibizione della talentuosa cantante pop, jazz e performer Camilla Ferrari, tutta giocata sull’alternanza di musica straordinaria e parole acute, a commento delle complesse e caparbie biografie di alcune icone del rock. Al pianoforte, in entrambi i casi, il versatile Paolo Lazzarini.
Il programma ha avuto un altro apprezzato momento musicale: la suggestiva esecuzione di “Trasparenze”, opera della compositrice bolognese Andreina Costantini, formatasi a Milano e a Darmstadt e da 15 anni docente di Composizione al Conservatorio rodigino. Le interpreti, Morena Mestieri al flauto e Anna Bellagamba al pianoforte, hanno restituito tutto il fascino evocativo e ancestrale di questa musica, mentre l’autrice ha condiviso col pubblico le sue difficoltà, soprattutto negli anni degli studi, ma anche nel rapporto, scarsamente evoluto negli anni, con gli ambienti accademici, per potersi affermare nel mondo della composizione, dove le donne sono tuttora rarissime.
Di vivo interesse anche l’intervento di Elisabetta Maschio, direttrice d’orchestra dalla trentennale carriera internazionale, attualmente titolare della cattedra di Esercitazioni orchestrali del Conservatorio Venezze, che si è detta consapevole di quanto la sua professione rappresenti un autentico archetipo del potere maschile, talmente radicato da rendere tuttora complessa la sua declinazione al femminile. Inoltre, la Maschio ha invitato a fare un passo ulteriore, al di là del genere, nel segno della primigenia natura comunicativa della musica, che non ha sesso, e dovrebbe essere l’unica discriminante fra chi è capace di fare questo mestiere e chi no.
A chiudere il virtuoso sestetto, la musicologa Nicoletta Confalone, che in realtà ha percorso l’intera conferenza con incursioni storiche di raccordo fra i vari interventi, aventi per argomento da una parte le eroine del melodramma, ossia donne create e musicate da uomini, e dall’altra due biografie di chitarriste, Emilia Giuliani e Maria Luisa Anido, ancor più emblematiche della secolare fatica dell’arte al femminile, in quanto la chitarra, alla maniera delle donne, ha sempre percorso sottotraccia la storia della musica.
La Confalone ha concluso ricordando una musicista rodigina di grande prestigio, Biancamaria Furgeri, compositrice e per trent’anni docente di composizione al Conservatorio G. B. Martini di Bologna. La Furgeri avrebbe dovuto essere la settima protagonista del convegno, ma per motivi familiari ha dovuto rinunciare alla sua presenza.