ROVIGO – È stata consegnata al vescovo della Diocesi di Adria – Rovigo, Mons. Pierantonio Pavanello, la statuina del presepe del 2023 rappresentata da padre e figlio nel segno del passaggio generazionale. L’iniziativa è targata Confartigianato e Coldiretti. La statuina è arrivata nelle 226 Diocesi e si aggiunge a quelle degli anni scorsi: la florovivaista nel 2022, l’imprenditore del 2021 e l’infermiera del 2020.
«L’obiettivo dell’iniziativa – spiega il presidente Carlo Salvan – è quello di aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente, ma anche del futuro. Il presepe è una tradizione che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando. Sotto l’egida del Manifesto di Assisi, Fondazione Symbola, Confartigianato, Coldiretti hanno portato un loro contributo. Perdere un’azienda è come perdere il custode di un sapere: proprio grazie al Csr di primo insediamento elargito dalla Regione Veneto grazie ai fondi della Pac, cerchiamo di introdurre in questo settore nuove leve under 40 che possano aprire nuove aziende o prendere in mano quelle di famiglia. Il bando dovrebbe aprire a breve; nel quinquennio Pac precedente, solo in Veneto, sono state presentate circa 3.500 domande di primo insediamento delle quali il 75% (2.500) sono state ammesse: siamo fiduciosi che il trend rimanga lo stesso per la prossima programmazione».
«Quest’anno è stato scelto il simbolico passaggio generazionale – spiega il direttore Silvio Parizzi – per incentivare nonni e genitori a coltivare nei loro figli e nipoti l’amore per il proprio mestiere. Il nostro ruolo, come impresa di servizi e come sindacato, è sempre quello di proteggere le aziende, sostenerle con i servizi e ove possibile lavorare per non perderle e attivare il passaggio generazionale. L’agricoltore è il custode del territorio, della biodiversità, della sua manutenzione e della sua bellezza. Questa è la pluralità del nostro settore che produce beni materiali, ma che si unisce all’immateriale della bontà, della qualità e salubrità».
«Quest’anno – conclude Andrea Trombin, segretario generale di Confartigianato Polesine – portiamo nel presepe un simbolo che lega passato e futuro espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese che devono cercare di non disperdere questo potenziale sostenendo il passaggio dalle vecchie alle nuove generazioni dei saperi e delle capacità. Sottolineiamo il ‘valore artigiano’ che crea, trasforma, ripara, rigenera, include, unisce. È la risposta positiva a questo tempo di grande incertezza, è un modello di ecologia umana, di imprese sostenibili che Confartigianato porta nel futuro, con l’impegno a renderle sempre più protagoniste nella transizione green, nella tutela dell’ambiente, nel risparmio ed efficienza energetici, nell’economia circolare, nella riqualificazione urbana e del territorio, nel miglioramento della qualità della vita».