ROVIGO – Si conclude con un tutto esaurito la VII edizione di Donne da Palcoscenico, sottotitolata Ridere e non piangere, le Donne sorridono, svoltasi nella preziosa cornice del Secondo Chiostro del Monastero Olivetano di Rovigo. Martedì sera, 29 giugno, è infatti andata in scena – con uno straordinario adattamento site-specific – La Zingana, libero adattamento dal testo di Gigio Artemio Giancarli, costumi di Thierry Parmentier, musiche di Franco Piva, regia di Letizia E. M. Piva, direttrice artistica di Minimiteatri.
Coinvolti, tra gli affacci e le arcate del Chiostro, ben 12 attori per 13 personaggi in scena: un vero e proprio kolossal teatrale che, in tempi di ristrettezze economiche per la cultura e di privazioni causate dalla pandemia, costituisce una scelta assai coraggiosa e meritoria. 12 tra attrici e attori del territorio provenienti tanto dalla stessa città di Rovigo, quanto da altre città come Bologna, Padova, Vicenza: Marco Artusi, Marino Bellini, Daniele Berardi, Francesca Botti, Giorgia Brandolese, Laura Cavinato, Marco Ferraro, Gianluigi Meggiorin, Maurizio Noce, Paolo Rossi e con la partecipazione straordinaria di Licia Navarrini e Letizia Piva.
Letizia Piva, alla regia della produzione teatrale in anteprima nazionale, commenta così la serata: «Grande ammirazione per la bravura dei “miei” attori e soddisfazione, per gentile concessione del Comune di Rovigo, per il pieno utilizzo delle possibilità scenografiche che il Chiostro offre. Abbiamo restituito alla vita uno straordinario testo teatrale, lunga vita alla Zingana!».
Un grande lavoro, molto apprezzato dal pubblico presente, che ha partecipato numeroso alla serata di chiusura della Rassegna Donne da Palcoscenico.
Dice Lucy, una spettatrice, a commento della serata: «Ho assistito ad un evento straordinario, l’adattamento di Letizia Piva ha reso la commedia snella, piacevole e divertente. Ho trovato tutti i temi del teatro cinquecentesco: l’amore, la beffa, lo scambio di persona, i vecchi in preda a tardive e forti passioni, i servi intriganti e le mezzane furbe ed avide. I tanti linguaggi non hanno reso la commedia incomprensibile grazie agli artisti. Sono rimasta incantata dall’utilizzo registico della location come vera scenografia interprete e vitale: dai portici alle finestre in affaccio sul cortile, dalla magnolia gigante al prato. Il luogo è diventato parte integrante della storia. Ho riso, ma ho anche riflettuto sui temi universali che non mutano mai. Per me questo è il vero teatro».
Presenti anche Giorgio Lazzarini, presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, Roberto Tovo, assessore alla cultura del Comune di Rovigo e Valentina Noce, vicepresidente del Teatro Stabile del Veneto. Il Secondo Chiostro del Monastero Olivetano di Rovigo ha preso vita come mai prima d’ora.
Così come mai prima d’ora era stata messa in scena la complessità della commedia veneta delle origini, operazione fortemente voluta da Minimiteatri, grazie alla creatività di Letizia Piva, che ha riscoperto questa parte di drammaturgia veneta, restituendo un pezzo importante di storia del teatro al teatro stesso. Attrici e attori in scena, dotati soltanto della propria voce e di pochi oggetti, hanno dato vita ad un’opera studiatissima per la sua valenza letteraria e linguistica, ma mai rappresentata in epoca moderna.
Nella Zingana un labirinto d’idiomi (dialetti dal veneziano al pavano al rodigino al bergamasco; idiomi dal greco alla commistione di arabo, aramaico, ebraico della parlata della Zingana) sono la rappresentazione di una città mercantile e cosmopolita, ma anche di un mondo ingovernabile ed imprevedibile; tale plurilinguismo crea incomprensioni, incomunicabilità e ilarità, in un’epoca – com’è anche quella odierna – in cui si è smarrita la fiducia in un significato oggettivo della realtà.
Si conclude così una Rassegna pensata e studiata da Minimiteatri in ogni suo particolare per far sì che la risata del femminile, condivisa con il maschile, in tempi di pandemia globale, potesse diventare finalmente un forte antidoto alla paura, con la speranza di poter tornare sempre più a sorridere e soprattutto a vivere il teatro anche nei suoi luoghi storici.
L’ensemble artistico rodigino ringrazia tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita di ogni appuntamento; in particolare, ricorda con piacere le tre serate in Rassegna, a partire dalla stand-up comedy 50 sfumature di swing con Cristina Chinaglia e il Trio Gipsy, passando per la finale del concorso corto teatrale nazionale site-specific Donne da Palcoscenico: nel Chiostro, storia e bellezza negli occhi delle Donne, in collaborazione con Fondazione Rovigo Cultura, la cui prima edizione è stata vinta dall’attrice e autrice Ambra Giordano di Genova con la produzione L’albero di Kalaloch e arrivando sino al grande evento nazionale di messinscena de La Zingana con dodici ottimi professionisti che si sono messi in gioco grazie alla regia e al coordinamento generale di Letizia Piva.
L’evento è stato reso possibile grazie al contributo di Fondazione Banca del Monte di Rovigo, Banca del Veneto Centrale, Carlaimport sementi, Azimut, Lions Club Rovigo.
Partner: Comune di Rovigo, Fondazione Rovigo Cultura, Accademia dei Concordi, Università degli Studi di Padova, Accademia di Belle Arti di Venezia, Fondazione per lo Sviluppo del Polesine, CPSSAE, Acli arte-apettacolo, Acli Rovigo Aps, Comitato Pari Opportunità. Con il patrocinio di Provincia di Rovigo.