ROVIGO – In questi giorni difficili le notizie si accavallano, le ansie ci sopraffanno ma qualcosa inizia a diventare chiaro. La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), insieme alle Università di Bari e di Bologna, ha ribadito quanto anticipato dall’Alleanza Europea per la salute pubblica (EPHA) ovvero sullo stretto legame tra la forte diffusione del noto virus e la presenza di polveri sottili nell’aria (PM10), connesso al fatto che i nostri polmoni si sono indeboliti proprio a causa dell’inquinamento atmosferico.
Ora più che mai, il messaggio che FIAB rilancia è quello di lasciare a casa l’auto nei nostri spostamenti necessari. Prima vogliamo uscirne e prima dobbiamo cambiare le nostre abitudini. Rovigo, nella settimana dal 9 al 15 marzo, è riuscita nuovamente a sforare per tre giorni consecutivi i limiti di legge delle PM10 nell’aria, nonostante le forti limitazioni agli spostamenti. Infatti, l’aria è così inquinata che il blocco delle attività non è bastato a ripulirla. La città ha rischiato di trovarsi nella paradossale situazione di dover applicare un blocco del traffico per la tutela della salute pubblica.
Nell’ultima settimana ci siamo nuovamente avvicinati al limite rischiando nuovi sforamenti. Purtroppo ci vorranno settimane prima che la natura riesca ad espellere tutti gli inquinanti che abbiamo emesso nell’aria negli anni. Come possiamo aiutarla in questo percorso di depurazione? Quale contributo reale possiamo dare a questa battaglia? Molto semplicemente, quando per necessità ci spostiamo dal nostro domicilio, per portare fuori la spazzatura, per fare la spesa e soprattutto per andare al lavoro, facciamolo in modo diverso, sostenibile a piedi o in bici. Facciamo durare questo trionfo della natura per sempre, cambiamo il nostro approccio a essa. Ora, adesso, subito e questo incubo finirà nel migliore dei modi.