ROVIGO – Grande successo sabato 16 marzo scorso al Liceo delle Scienze Umane Celio Roccati per l’incontro con Nicoletta Canazza. La scrittrice, che lavora come giornalista professionista al Gazzettino, ha incontrato tre classi per parlare della sua attività e del suo libro “Tanto non ti amerò”.
«La scrittura – ha detto l’autrice – è un modo eccellente per costruire mondi straordinari. È uno strumento prezioso e complesso, che va usato con attenzione e gestito in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere. Fin da piccola ho sempre desiderato fare la scrittrice e quindi mi ritengo davvero fortunata. Quando inizio a scrivere un libro, i personaggi mi si presentano nella mente e mi seguono ovunque; li penso e mi sento vicina a loro in ogni momento della giornata, come se mi fossero familiari. Per il libro “Tanto non ti amerò” ho voluto approfondire la personalità di una donna che da ragazza ha sofferto così tanto da aver desiderato di escludere tutti da se stessa: si è allontanata dal suo paese natale ed è andata a vivere a Venezia, una città magica ma in cui è davvero facile restare isolati da tutti. Per me l’esperienza della protagonista può essere utile ai lettori per trovare un paragone, un riferimento per riflettere sulla propria esperienza di vita».
L’autrice ha risposto alle numerose domande dei ragazzi, affascinati dall’intersezione tra il romanzo e il cinema, poiché il libro presentato è diventato un film grazie a Ferdinando De Laurentis. «Trasformare il libro in una sceneggiatura – ha aggiunto Nicoletta Canazza – è stato molto interessante anche se un po’ doloroso. Affidare i miei personaggi al cinema e quindi a possibili modifiche rispetto a quanto io avevo pensato è stato difficile per gli elementi che per me non corrispondevano esattamente a quanto avevo pensato, ma la soddisfazione è stata enorme».
Tanti anche i consigli su come cogliere e far crescere la predisposizione alla scrittura, definita come un’opportunità grandiosa di espressione e realizzazione. «È importante – ha commentato la Dirigente Scolastica Anna Maria Pastorelli – che i ragazzi si confrontino con modelli positivi da cui possono trarre ispirazione per la loro attività scolastica e anche per la vita».