ROVIGO – Dopo quattro anni al timone del Club delle Pantere, il Presidente Gionata Morello lascia il Sekal Nuovo Basket Rovigo. Era arrivato nell’estate del 2018, quando la prima squadra era in Promozione e non c’erano squadre giovanili. Oggi, NBR è in Serie C Silver, Campione del Veneto e, nella stagione appena conclusa, ha iscritto una Under 19 Gold, che rappresenta il massimo livello giovanile in Polesine, una Under 13 Silver e tutte le squadre del Nuovo MiniBasket Rovigo.
Presidente, perché questa decisione? «Il mio lavoro ha avuto sviluppi improvvisi che mi costringeranno spesso e a lungo fuori città. Dal momento che, per come sono fatto, per me è essenziale seguire in prima persona i vari aspetti di cui sono responsabile, non posso più continuare il percorso con il Nuovo Basket Rovigo».
Com’è il suo stato d’animo? «Incredibilmente triste. Non è una scelta voluta, ma dovuta. D’altra parte, però, sono anche sereno perché la società andrà in mani straordinarie».
Chi sarà il prossimo Presidente? «Lo comunicheremo nei prossimi giorni. In questo momento, posso solo anticipare che si tratta di una persona che conosco da parecchi anni e stimo moltissimo. Ha esperienza di dirigenza sportiva, carisma e competenze necessarie per coordinare le diverse personalità del Nuovo Basket Rovigo. Ama da morire la pallacanestro ed è piena di entusiasmo. È la persona giusta per far fare un ulteriore salto di qualità al Nuovo Basket Rovigo».
Cosa ha rappresentato il Nuovo Basket Rovigo per lei? «È stata la mia priorità di questi ultimi quattro anni; uno straordinario compagno di un viaggio intenso e bellissimo. Assieme a NBR abbiamo fatto davvero parecchia strada. Abbiamo vissuto emozioni fortissime e contrastanti: profonde delusioni, ma soprattutto incomparabili e indescrivibili gioie. Nell’estate 2018, NBR era piccolo piccolo e in molti lo prendevano in giro. Poi, passo dopo passo, NBR ha percorso la strada che l’ha portato dove è ora. In questo viaggio ho incontrato persone bellissime e altre meno belle: entrambe le esperienze sono servite a rendere unico questo percorso».
Quali sono i momenti più belli di questi quattro anni? «Partirei da quell’indimenticabile 1° maggio 2022, quando in un palazzetto strapieno, Rovigo è tornato in Serie C. Un’emozione sportiva che non avevo mai vissuto e che è stato il secondo salto di categoria consecutivo. Prima ancora, nel 2020, altro momento bellissimo: quando abbiamo ricevuto dalla Federazione l’ufficialità del primo posto su 70 squadre del Veneto e la conseguente
promozione in Serie D. Poi, direi, l’aver visto esordire in prima squadra diversi ragazzi polesani nati nel 2004 e 2005, ed essermi commosso vedendo entrare in campo, per la prima volta, le neonate Panterine a mano dei giocatori della prima squadra, nel 2019. Nel mio cuore, in realtà, resterà pure la mia prima stagione da Presidente, quando NBR era ancora in Promozione: era un gruppo di amici, coi quali si stava benissimo fuori dal campo. Quell’anno siamo arrivati in semifinale playoff, ma quel gruppo avrebbe meritato di più. Poi le cose sono cambiate per forza di cose: se vuoi crescere, servono degli upgrade e, spesso, hanno anche conseguenze dolorose».
…e i più brutti? «Tutti quelli che sono derivati dal lungo ed estenuante periodo di pandemia, durante il quale abbiamo dovuto fare i salti mortali. Un periodo di due anni che ci ha veramente messi a dura prova e che valorizza ancor più i risultati che abbiamo raggiunto».
Come vede il futuro del basket polesano? «Se non si inizia a collaborare, non sarà per nulla roseo. Nessuno ce la può fare da solo: l’intero movimento polesano è distanziato anni luce dal basket fuori provincia. Certi addetti ai lavori dovrebbero cambiare la mentalità: non importa finire sui giornali dicendo di aver vinto il torneo giovanile del più basso livello esistente, ma bisogna voler formare giocatori di qualità. Se vuoi diventare forte, devi giocare coi forti. E, per farlo, le squadre polesane giovanili devono unire le forze. L’alternativa è continuare a vantarti perché sei il lillipuziano più alto del mondo».
E il futuro di NBR? «Sotto la guida del prossimo Presidente, il futuro sarà straordinario. NBR è una società in ottimo stato di salute, pronta ad affrontare la stagione 2022/23 da protagonista».
Siamo ai titoli di coda… «Prima o poi dovevano arrivare. Per l’ultima volta, voglio ringraziare tutti i protagonisti di questi incredibili quattro anni di risultati concreti: i dirigenti, senza i quali non avrei fatto proprio niente, i giocatori e staff che hanno onorato la maglia NBR, gli sponsor che credono in questo progetto, i tifosi che mi hanno fatto sempre sentire il loro calore. Quando potrò, ovviamente sarò sugli spalti a incitare le Pantere, che saranno nel mio cuore per il resto della vita. Spero di aver lasciato una piccola impronta in questo indimenticabile viaggio».