Loreo (RO) – Anche Coldiretti Rovigo si congratula con l’azienda K-Adriatica di Loreo per la lungimiranza del nuovo progetto di costruzione di un maltificio che coinvolgerà il mondo agricolo e il territorio.
L’associazione polesana prende spunto da questo incontro per complimentarsi per l’idea, da una parte, ma anche per sottolineare quanto già ampiamente raccontato durante la conferenza, cioè che la birra è a tutti gli effetti un prodotto agricolo. Come ha sottolineato Teo Musso del Consorzio birra Italiana, per tanti anni l’identità della birra non ha preso in considerazione la sua provenienza agricola, è stata trattata come una bevanda qualunque. Anche Giovanni Toffoli, ceo di K-Adriatica, ha spiegato che il processo di produzione coinvolgerà il territorio con un indotto positivo sia in termini di posti di lavoro che di coinvolgimento del settore primario, in quanto l’intera filiera sarà made in Italy.
«Siamo pienamente in linea con il progetto di K-Adriatica perché permette di potenziare il settore primario al fine di raggiungere l’autosufficienza alimentare nazionale – commenta Silvio Parizzi, direttore di Coldiretti Rovigo – Come ha ben detto dal presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, proteggere la terra serve per proteggere i cittadini, difendere il patrimonio agricolo è necessario per puntare alla sovranità alimentare, perché un Paese autosufficiente nella produzione di cibo è un Paese forte. Attualmente importiamo ¼ degli alimenti e il grado medio di autoapprovvigionamento dei prodotti agricoli in Italia è sceso a circa il 75%. Abbiamo visto lo scorso anno quali tensioni si creino quando gli scaffali al supermercato sono vuoti, abbiamo già avuto una dimostrazione di quanto sia importante il cibo».
«Il progetto presentato stamattina dimostra come si possa lavorare bene con e per il territorio – conclude il direttore Parizzi – Coldiretti elogia questo tipo di progetti intelligenti, soprattutto dopo l’uscita rapporto Ispra, dove il Veneto si colloca al secondo posto per consumo di suolo; solo tra 2019 e 2020 sono 682 gli ettari persi, indossare questa maglia nera non ci fa per niente onore. Per questo Coldiretti promuove una inversione di rotta: manteniamo i terreni fertili intatti, fermiamo il consumo di questi perché la velocità con cui si consuma suolo ci sta conducendo in una via senza ritorno. K-Adriatica promuove, invece, la sinergia tra industria e settore primario, tramite una nuova filiera, salvaguardando la terra e l’agricoltura italiana e, nota ancora più positiva, senza necessariamente consumare ulteriore suolo agricolo. Non possiamo che appoggiare questo tipo di progettualità a differenza dei numerosi progetti impianti fotovoltaici che appesantiscono ulteriormente una situazione già grave».