Occhiobello (RO) – È una casa della cultura dove lo scambio di libri, ma anche momenti di condivisione e inclusione saranno fra le attività principali. È stata inaugurata la casa “Silvio Voltani”, un edificio all’interno del parco delle scuole di via Savonarola a Occhiobello, intitolata a un occhiobellese, Silvio Voltani, che fu vittima del rastrellamento fascista di Villamarzana nel 1944 e i cui figli abitarono nella ‘casa del custode’ della scuola, oggi riaperta.
«Restituiamo alla comunità questo edificio completamente ristrutturato – ha detto il sindaco Coizzi – affinché i cittadini possano fruire di spazi per la cultura e la socialità, sarà una fucina di laboratori e di esperienze per tutti».
Il presidente del Gal Polesine Delta Po, Sandro Trombella, ha ripercorso l’iter progettuale e di finanziamento che il Comune ottenne per il programma di sviluppo che ha portato alla ristrutturazione della casa pensata come contenitore culturale.
«Il Comune ha voluto e vuole oggi con continuità – ha detto l’assessore alle Politiche sociali – che questo luogo sia per la cultura e per i giovani che non hanno uno spazio per ritrovarsi, ma che sia anche un luogo di memoria di un periodo storico che non deve essere dimenticato, per questo motivo l’intitolazione a Silvio Voltani ci è sembrata la scelta più giusta».
Le figlie di Silvio Voltani, Giuseppina e Graziella, assieme alla nipote Barbara Gallani, presenti all’inaugurazione, hanno ringraziato l’amministrazione comunale per il significato che la casa della cultura potrà avere sul territorio.
L’assessore alla Cultura Lorenza Bordin ha spiegato che i locali saranno disponibili sia per ritirare e consegnare i libri in prestito alla biblioteca di Santa Maria Maddalena, in una sorta di ‘distaccamento’ della biblioteca, sia per scambiare libri personali da lasciare alla casa della cultura.
«Ringrazio – ha detto l’assessore Bordin – la signora Silvana Zanella che per prima ha donato i suoi libri a questo luogo».
Francesca De Luca, presidente della cooperativa “Di tutti i colori”, che gestirà le attività culturali, ha ringraziato l’amministrazione comunale e i ragazzi dello Sprar che hanno collaborato all’allestimento degli spazi: «Questo è un luogo che sarà da abbellire e arricchire insieme grazie al contributo di tutti». È intervenuta anche Desirè Cobianchi, presidente della cooperativa Porto Alegre per illustrare il progetto famiglie stravaganti contro la povertà culturale.
L’inaugurazione della Casa “Silvio Voltani”, avvenuta nella giornata mondiale del rifugiato, è proseguita con attività e laboratori artistici proposti da “Di tutti i colori”.