ROVIGO – Al termine di una lunga giornata di consultazione e approfondimenti relativi all’impatto sul movimento pallavolistico dell’aggravarsi della situazione pandemica su tutto il territorio italiano, è stato tracciato il percorso per le prossime tre settimane relativamente allo svolgimento delle attività agonistiche in corso.
Per i Campionati Nazionali di Serie B e per i campionati regionali di serie C e D del Veneto: non è prevista alcuna sospensione totale, ma si continua seguendo lo schema previsto dai protocolli, rinviando le gare a data da destinarsi laddove non ci siano le condizioni di sicurezza per poter giocare.
Per i Campionati di Serie Territoriale di 1^, 2^ e 3^ divisione del Veneto: sospensione delle gare per tre settimane (fino al 23 gennaio pv compreso).
Per i Campionati di categoria giovanile: sospensione delle gare per tre settimane (fino al 23 gennaio pv compreso).
Tale decisione servirà a monitorare ulteriormente l’impatto dell’aumento dei contagi sull’attività societaria e soprattutto consentirà alle società di potersi organizzare al meglio rispetto alle norme inserite nel nuovo DPCM che prevedono l’obbligo di Green Pass Rafforzato per tutti gli atleti al di sopra dei 12 anni. Così facendo si fornirà del tempo utile per poter procedere con la vaccinazione e la regolarizzazione delle singole posizioni rispetto al Green Pass Rafforzato.
Resta confermata la possibilità di allenamento per tutte le serie e categorie sospese, sempre con il vincolo del Green Pass Rafforzato.
I nuovi protocolli aggiornati alla luce delle nuove normative vigenti prevedono: l’obbligo di Green Pass Rafforzato (dal 10 gennaio); l’ingresso al pubblico ridotto per le gare al 35% della capienza massima al chiuso e del 50% all’aperto; l’obbligo dell’utilizzo di mascherine FFP2 all’interno degli impianti e delle palestre (pubblico, atleti, dirigenti, tecnici nel rispetto delle norme protocollari).
«Uno stop un po’ inaspettato e soprattutto sconfortante – commenta la Presidente Natascia Vianello – inaspettato perché i sacrifici e gli accorgimenti utilizzati dalle società sportive nei due mesi di gare appena trascorsi, hanno permesso ai tesserati e alle loro famiglie di poter garantire un “normale” stile di vita sportivo senza sacrificare la scuola, il lavoro e il tempo libero, arrivando alla pausa natalizia quasi indenni. Deludente perché in due settimane di pausa natalizia siamo tornati indietro di dodici mesi. La sospensione (per il momento) di tre settimane ci servirà principalmente per contare i danni e successivamente per impostare una nuova programmazione agonistica considerando che il return to play dei giocatori che hanno contratto il covid in forma sintomatica, ad oggi, prevede più di un mese di stop dal primo giorno di negatività certificata e obbligo di rifare il certificato medico agonistico».
«Solitamente – conclude Vianello – in questo periodo inizia la programmazione degli eventi di fine stagione sportiva, ma anche quest’anno slitterà per la ripianificazione delle attività indoor. Faremo ancora una volta del nostro meglio per rimettere in campo più società sportive possibili!».