ROVIGO – È stato firmato dal ministro Patuanelli il decreto ministeriale per gli investimenti sulle rinnovabili e che fornisce le direttive necessarie all’avvio della misura “Parco Agrisolare”, a cui sono dedicati 1,5 miliardi di euro a valere sui fondi del PNRR.
«Prende forma quindi una visione più vicina alla nostra di sostenibilità ambientale, di efficienza energetica del settore e di transizione ecologica del nostro Paese. Siamo di fronte a un’occasione importante», esprime Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo
Il decreto è già stato notificato alla Commissione Europea e si è in attesa del bando che darà il via alla presentazione delle candidature dei progetti. Si tratta di un contributo a fondo perduto per l’acquisto e la posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti dei fabbricati strumentali all’attività agricola, agriturismi compresi. Obiettivo della misura è sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, escludendo totalmente il consumo di suolo, tramite l’erogazione di un contributo che potrà coprire anche i costi di riqualificazione e ammodernamento delle strutture, con la rimozione dell’eternit e amianto sui tetti (ove presente) e/o migliorando coibentazione e areazione, anche al fine di contribuire al benessere degli animali.
«Da una parte il Governo dà avvio alla diversificazione delle fonti energetiche – commenta Salvan-spingendo sulle rinnovabili per ridurre i costi dell’energia sostenuti dalle aziende del settore e senza necessariamente consumare suolo. Inoltre, gli interventi consentiranno di riqualificare le aziende per essere sempre più prestanti in futuro».
La potenza complessiva dell’energia prodotta tramite questo investimento, al termine degli interventi sui tetti agricoli, sarà pari a 375.000 kw. Entro la fine dell’anno il Ministero punta ad elargire il 30% dei finanziamenti e la misura si chiuderà a giugno 2026.
«Come abbiamo sempre sostenuto in questi anni – conclude Salvan – abbiamo tantissimi tetti, oltre ad aree inutilizzate, dove mettere pannelli solari, ne sono testimoni i nostri soci che, lo scorso anno, per disincentivare l’uso di suolo agricolo, si sono scattati foto nelle loro aziende dotate di pannelli. Noi non siamo contrari all’evoluzione dei sistemi energetici, ci teniamo a ribadirlo, siamo solo contrari all’uso di suolo agricolo che è indispensabile per altri scopi come la necessità primaria di produrre cibo».