ROVIGO – Le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal presidente del Parco del Delta del Po, schieratosi nettamente a favore del progetto finalizzato alla costruzione di un grande impianto fotovoltaico nel territorio di Loreo, non sono piaciute alla Coldiretti. Le reazioni dell’associazione degli imprenditori agricoli non si sono fatte attendere e sono sintetizzate in un documento diffuso alla stampa e che riportiamo di seguito.
«Eravamo già molto perplessi sulla riconferma di Moreno Gasparini alla Presidenza del Parco del Delta del Po. Dopo le sue dichiarazioni apparse oggi sulla stampa in merito alla sua convinta decisione di dare il via libera al parco agrofotovoltaico di Loreo, si ingigantiscono le nostre preoccupazioni per questa scelta presa qualche giorno fa dalla Regione e che – a nostro parere – deve essere rimessa in discussione. Con un Presidente cosi, rischiamo di avere il Delta del Po “pannellato!” Sono le parole di Coldiretti Veneto che commenta le dichiarazioni rilasciate sui quotidiani dal dirigente nonché primo cittadino del Comune dove è in programma il mega impianto fotovoltaico.
Prima questione. Si rilancia la “scusa” che il 60% dell’impianto di Loreo è su aree produttive e non agricole. E quindi? Non cambia nel merito il nostro parere. Per altro questa condizione l’ha creata il Comune dove lui è attualmente Sindaco! La Commissione in una prima fase aveva chiesto di usare solo queste aree e non quelle agricole. Perché il Presidente non ha chiesto di preservare almeno la parte agricola?
Seconda questione. Gasparini presiede un parco che dovrebbe tutelare una delle aree ambientalmente e paesaggisticamente più belle d’Italia. A poca distanza dai confini del Parco sorgerà l’impianto di Loreo. Ci dica se paesaggisticamente questo impianto è bello, oppure come dicono i più … da vedere sarà “una schifezza”, al di là degli oscuramenti (se siamo costretti a fare oscuramenti, vuol dire che non vogliamo far “ammirare” questi obbrobri). Le ricordiamo caro Presidente quanto ha scritto la Sopraintendenza nel suo primo parere: “Le dimensioni dell’impianto sono tali da rendere inevitabili gli effetti negativi sulla percezione paesaggistica del contesto sottoposto a tutela”. E Lei ha votato a favore!
Terza questione. Cita lo sviluppo del turismo sostenibile. Non vengono i turisti a vedere i pannelli fotovoltaici a terra! E tra breve anche grazie a Lei, il Polesine sarà la terra dei parchi fotovoltaici (circa 700 ettari tra vecchi e nuovi), non terra del turismo che la provincia di Rovigo giustamente desidererebbe essere.
Quarta questione. Si può coltivare la terra sotto i pannelli. Sappiamo che tra le altre cose Gasparini fa anche il coltivatore diretto, iscritto per altro ad una organizzazione che ufficialmente ha detto “no” a Loreo. Avrà letto l’autorevolissimo parere dell’Università di Padova, dove si scrive anche che solo alcuni prodotti sono coltivabili con importanti riduzioni produttive, concludendo che questo progetto è “pionieristico” e si sa veramente quasi niente di cosa accadrà la sotto. E sulla biodiversità … se la scordi, è morta.
Ultima questione. Prima di esprimere il suo “si”, Gasparini ha coinvolto gli organi del Parco formalmente o ha deciso autonomamente?».