ROVIGO – Un’estate che non è ancora cominciata, ma si segna già una forte criticità per quanto riguarda la disponibilità di acqua. Coldiretti Rovigo lancia l’allarme dopo la diffusione dei dati dell’osservatorio di Anbi sulle risorse idriche che rende noto che supera ormai i 15 chilometri, la risalita del cuneo salino lungo il fiume Po. Il rilevamento di Pontelagoscuro è sceso al di sotto dei minimi storici, toccando i 301,6 metri cubi al secondo, molto al di sotto della soglia critica, fissata a mc/sec 450.
«La situazione ha già costretto i soci a sospendere l’irrigazione in alcune zone di Porto Tolle e Ariano nel Polesine – commenta amareggiato il presidente Carlo Salvan – dove sono state attivate pompe mobili d’emergenza per garantire la sopravvivenza delle colture. Il cuneo salino stravolge gli equilibri ambientali e porta conseguenze che non toccano solo l’agricoltura. Anbi fa sapere che se la situazione persisterà, entro la settimana prossima saranno contaminate le prime falde destinate all’uso potabile». La situazione critica non è solo rodigina, tutto il Veneto registra decrescite vertiginose e l’intero intero bacino idrografico nazionale sta avendo a che fare con l’emergenza acqua. A dare man forte a questi dati è il bollettino pluviometrico regionale che segnala, a maggio, un deficit del 46%, mentre in alcuni bacini si sia arrivati addirittura al 70% circa.
«Se a giugno nei campi manca infatti l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni, cosa accadrà tra qualche settimana. Alcune colture si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni in buona parte del Paese – specifica Salvan – Una situazione che ha cambiato anche le scelte di coltivazione sul territorio evitando quelle semine che hanno più bisogno di acqua, prediligendone altre».
A preoccupare – precisa la Coldiretti – è la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo come girasole, mais, grano e degli altri cereali ma anche quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere. Una situazione pesante in un momento già difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa con aumenti di prezzi degli alimentari che hanno raggiunto a maggio il +7,1%.
Con il cambiamento della distribuzione nella pioggia dal punto di vista geografico e temporale, in Italia per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto da Coldiretti e Anbi un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presente. Il progetto – conclude Coldiretti – è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.