ROVIGO – Nell’ultimo fine settimana ha preso il via l’attività agonistica del settore pallavolo femminile della Polisportiva San Bortolo. In attesa che inizino le partite anche per le più piccoline, sono le ragazze più grandi ad avere aperto i giochi e, considerato che tutte e tre le partite del week end si sono svolte in trasferta, si può proprio dire che tutte le squadre hanno “portato a casa” risultati positivi.
Venerdì scorso, le ragazze della prima divisione, impegnate nella partita di coppa, hanno vinto tre a zero ad Ariano nel Polesine. Dopo un primo set combattuto e vinto ai vantaggi, le ragazze di coach Andra Brigato hanno trovato le giuste intese e vinto in tranquillità il secondo, mentre sul terzo hanno dovuto impegnarsi per non far riaprire la partita alle giovani avversarie.
Domenica 15 ottobre, l’under 18, guidata da Michele Celeghin ha vinto tre a zero a Pontecchio Polesine. La vittoria aiuta a compattare un gruppo che, durante la settimana, non si allena mai assieme, e che ha peculiarità molto diverse rispetto alla squadra che lo scorso anno ha concluso il percorso in under 16. Queste partite iniziali diventano quindi fondamentali, per poter arrivare agli scontri importanti con una squadra convinta delle proprie potenzialità
Mercoledì sera, l’under 16 Csi, ha recuperato la partita che doveva essere disputata sabato, ma che per problemi logistici era stata rinviata. In quel di Conselve (PD), le ragazze di Orlando Colombo si sono imposte per tre a zero con le pari età del Canossa Volley. La vera difficoltà per le ragazze del San Bortolo è stata quella di rimanere concentrate, nonostante l’alto il divario tecnico tra le due compagini. Per partita c’è da segnalare il debutto nella pallavolo italiana di Eda Altin, ragazza di Istanbul, che trascorrerà l’anno scolastico a Rovigo grazie all’associazione Intercultura. Eda ha già ottenuto anche il transfert dalla federazione turca per giocare i campionati Fipav con la Polisportiva, ma ha scelto di aggregarsi al gruppo Csi.
Eda non è la prima atleta straniera a giocare con la Polisportiva, società che è riuscita anche a far disputare gare ad atlete ucraine nei primissimi mesi dopo lo scoppio della guerra, ma è sicuramente la prima ad ottenere un transfert internazionale così velocemente.
La Polisportiva San Bortolo si dimostra sempre più una società che, pur restando fortemente radicata nel tessuto sociale del quartiere rodigino, allo stesso tempo intende aprirsi sempre più alle genti e al mondo.
«Lo sport – commenta il dirigente Vincenzo Cominato – non è il semplice fare attività fisica. Da sempre ricopre un ruolo determinante nella nostra cultura, sociale e familiare, grazie alla sua funzione educativa. Se si approccia allo sport in modo corretto, dunque, si riesce a produrre benessere su più aspetti: la salute, la crescita cognitiva, ma anche l’inclusione e il rispetto per le culture diverse. Attraverso lo sport è possibile apprendere una serie di valori indispensabili per la crescita personale e collettiva. Personalmente lo ritengo uno strumento potentissimo ed è proprio per questo che deve rimanere uno strumento aperto, “senza frontiere”».