ROVIGO – L’atmosfera misteriosa e ricca di tensione dei romanzi gialli e noir ha fatto la sua comparsa alla rassegna “Quello che le donne scrivono”, il ciclo di incontri letterari promosso dall’associazione culturale “Crams” e da Banca del Veneto Centrale. L’incontro, svoltosi lo scorso venerdì 10 novembre nella suggestiva cornice del Salone d’Onore di Palazzo Casalini, sede rodigina dell’istituto di credito, ha visto la partecipazione dell’autrice Stefania Crepaldi, figura emergente nel variopinto panorama letterario nazionale.
L’evento, che ha richiamato l’interesse di un numeroso pubblico, è stato introdotto dall’intervento di Chiara Paparella, ideatrice della manifestazione, che si è soffermata sulla duplice finalità dell’iniziativa, tesa a valorizzare la letteratura polesana al femminile e a contribuire alla maturazione di una cultura improntata realmente sulla parità di genere.
A seguire, il saluto di Laura Drago che, in rappresentanza del consiglio di amministrazione della banca, ha evidenziato l’impegno profuso dall’istituto di credito nel sostenere progetti e iniziative capaci di promuovere nel territorio la parità di genere, valorizzare le diversità e supportare l’empowerment femminile.
È toccato poi alla giornalista Rosanna Beccari dialogare con l’autrice e, anche attraverso la lettura di alcuni passi del libro, ha presentato il romanzo “Morire ti fa bella”, edito da Salani nel 2023.
Che Stefania Crepaldi fosse una figura vivace e poliedrica, capace di spaziare dall’editoria alla scrittura e alla consulenza editoriale, lo si poteva già intuire leggendone i libri o le molte recensioni apparse nella rete e su diversi giornali italiani. Originaria di Loreo, laureata in archeologia e da sempre amante dei libri, Stefania ha 35 anni e vive con la sua famiglia a Rosolina. Della sua personalità esuberante e catalizzante se ne è avuta conferma in questa sua prima apparizione ufficiale a Rovigo. Dopo aver presentato le sue storie in giro per l’Italia, dal Piemonte alla Sicilia, è motivo di orgoglio e soddisfazione per lei potersi finalmente accreditare anche nella città capoluogo della sua provincia natìa.
Sollecitata dalle riflessioni e dalle numerose domande di Rosanna Beccari, l’autrice è riuscita a stimolare l’attenzione del pubblico raccontando di una nuova investigatrice, destinata a far breccia nel cuore dei lettori. Il nuovo personaggio si chiama Fortunata Tiozzo ha 25 anni, lunghi capelli biondi, occhi color cielo e vive a Chioggia.
Orfana di madre, Fortunata è stata cresciuta dal padre e dalla nonna e lavora nell’azienda di famiglia che vanta sette generazioni in un business che non muore mai, le pompe funebri. La giovane protagonista del romanzo è un’abilissima tanoesteta, le sue mani sono magiche, sanno prendersi cura con dolcezza e premura dei corpi dei defunti e, grazie al make up e a giusti accorgimenti, rende loro dignità prima della sepoltura.
Ma il suo lavoro dei sogni è un altro: diventare pasticcera e mettere così le sue abili mani al servizio della gioia e della festa e non del lutto. Desiderio non compreso dal padre che vede invece in lei la futura erede di un impero in espansione. Perciò, quando può, si rifugia di nascosto nel laboratorio di pasticceria del suo amico Mario dove può dare sfogo alla sua passione.
Fortunata è fin dall’adolescenza vittima dell’ignoranza e della superstizione dei suoi paesani. Questo lavoro le impedisce di instaurare amicizie. Vive una vita in solitudine e, per paura dei commenti e dello scherno, si nasconde dalla gente uscendo per strada di notte o vestita in modo da non essere riconosciuta,
Malgrado un nome di buon auspicio, Fortunata Tiozzo “Pizzegamorti” ha visto sparire dalla sua vita l’unico ragazzo di cui si era innamorata. D’altronde, chi non pensa che frequentare la figlia del becchino porti sfortuna? Il colonnello Dante Braghin, amico di famiglia e suo padrino, nutre stima per lei e apprezza la sua intelligenza.
In “Morire ti fa bella”, Fortunata trova uno strano indizio sulla salma di Gregorio Chiodoro, figlio di ricchi gioiellieri, suicidatosi a Venezia, mentre la sta preparando per la veglia funebre. La giovane detective improvvisata utilizzerà il suo spirito d’osservazione e la sua particolare sensibilità per sciogliere i dubbi relativi a questa morte sospetta e da come si sviluppa la storia è evidente che questo non sarà l’ultimo caso che la vedrà in azione. Del resto, suo non essere visibile, il suo passare inosservata, rendono Fortunata la persona perfetta nel ruolo di aiuto nelle indagini.
Questo secondo libro – il primo “Di morte e d’amore: La prima indagine di Fortunata, tanatoesteta” è stato pubblicato nel 2020 – è nato dopo un momento difficile, in cui Stefania ha saputo ritrovare la forza per scrivere e regalare ai lettori una nuova storia coinvolgente di Fortunata. Il nuovo romanzo intreccia sorrisi e dolori, con una protagonista piena di voglia di vivere e di amare che fa i conti con la malvagità e l’avidità del mondo, sullo sfondo magico di Chioggia, città magnifica che a volte sembra vivere di vita propria.
«Mi piaceva l’idea di un personaggio che si misura con la morte tutti i giorni senza temerla – ha dichiarato la scrittrice – la mia protagonista fa un lavoro insolito. Non teme la morte ma ha tanta paura dell’amore». Del primo e del secondo libro sono già stati venduti i diritti per una serie tv e si sta già lavorando al terzo libro della serie. I lettori dovranno aspettare probabilmente il prossimo anno per scoprire quali prove dovrà ancora affrontare la bionda eroina di quella che ha tutta l’aria di essere una fortunata saga investigativaLe sagaci domande della giornalista Beccari e le brillanti risposte della giovane autrice hanno consentito di raccontare la trama coinvolgente del racconto, descrivendone tutta la serie di personaggi ben caratterizzati che lo animano. Un dialogo che è riuscito a catturare l’immaginazione del pubblico, permettendo ai presenti di approcciarsi anche al cosiddetto “cosy crimes”, un sottogenere della narrativa poliziesca, che cerca di mettere in scena una trama gialla mantenendo sempre una certa leggerezza e una buona dose di humor. Per chi desidera immergersi in questo particolare mondo del giallo, la serie di romanzi di Stefania Crepaldi rappresenta una scelta certamente intrigante e avvincente.
A chiusura della serata è intervenuta Benedetta Bagatin, assessore alla cultura del Comune di Rovigo. «Trovo che l’incontro di questa sera sia stato molto bello – ha affermato Bagatin – Complimenti a Stefania Crepaldi per il suo romanzo e ai promotori di questa rassegna tutta al femminile. Incontri tra donne che parlano di donne ad altre donne in modo sereno, rappresentano sicuramente occasioni da ricercare e valorizzare. L’obiettivo è sensibilizzare sempre più la collettività sui temi della parità di genere e i libri e la cultura possono fare molto per contrastare ogni forma di discriminazione e asimmetria tra uomini e donne».
Nel prossimo appuntamento di venerdì 17 novembre, Palazzo Casalini ospiterà alle ore 17.30 l’incontro con l’autrice Nicoletta Canazza che presenterà il suo ultimo libro “Patate sulla Luna”, edito da Book Tribu. L’evento sarà moderato dalla giornalista Sofia Teresa Bisi.
La rassegna “Quello che le donne scrivono” si avvale del patrocinio di Comune e Provincia di Rovigo e delle rispettive Commissioni Pari Opportunità.
Ingresso libero. Info 328 4532974.