Presentato a Palazzo Nodari il libro di Scarazzatti “La Stanza Verde: d@ dove digiti?”

ROVIGO – “La Stanza Verde: d@ dove digiti?”. É il titolo del romanzo social logico presentato venerdì 17 gennaio a palazzo Nodari

Com’è cambiato il modo di approcciarsi in amore con l’avvento di Internet. Questo, in sintesi, è il senso dell’opera a cura del giornalista Marco Scarazzatti, libro da lui ribattezzato con il termine di social logico, che ripercorre la storia degli ultimi 25 anni, ossia da quando ha fatto il suo ingresso con sempre maggiore costanza, il mondo di internet e quindi del virtuale, lasciando emergere una sorta di linea sottile che divide il mondo reale da un mondo parallelo, che è quello virtuale dove tutto può succedere.

Il sindaco Valeria Cittadin, nel fare gli onori di casa, ha sottolineato quanto sia importante affrontare queste tematiche. «Questo libro ci racconta di un mondo che pensavo residuale, invece Marco per esperienza personale, dimostra che ci sono molte vite parallele attraverso le chat. Questo significa una depauperazione di quelli che sono i rapporti diretti tra persone. Esiste un mondo nascosto che permette di vivere una vita più vera o più finta? Un tema che ci incuriosisce e che affronta un fenomeno sicuramente da prendere in considerazione, perché c’è bisogno di accrescere le occasioni di confronto reale».

Durante l’incontro Scarazzatti ha illustrato le parti salienti del libro e le motivazioni che l’hanno portato ad affrontare e scoprire il mondo delle relazioni social. Sono intervenuti anche la psicologa Silvia Sigolo, la social media manager Silvia Sigolo e l’attore Matteo Tosi che ha moderato gli interventi.

«Il mio obiettivo – ha detto Scarazzatti – è quello di presentare il libro in una sorta di tour, nei luoghi dove ho ambientato i capitoli: dalla provincia di Rovigo, passando per Padova e Ferrara, chiudendo nelle Marche, perché qui è stato ambientato un capitolo molto particolare. Non mancheranno anche approfondimenti con le scuole, perché, specialmente dopo il Covid, tantissimi ragazzi sono diventati social dipendenti. E il mio libro può servire loro anche per mettere in luce gli aspetti negativi di questo mondo a loro tanto caro».