Polesella (RO) In tempo di crisi, sono molti gli italiani che non possono permettersi o non si azzardano a chiedere mutui ventennali o più per acquistare una casa nuova, allo stesso tempo però non rinunciano a rimodernare la propria vecchia abitazione, sbizzarrendosi in operazioni di restyling per abbellirla con gusto e stile.
In questo contesto si inserisce un’interessante iniziativa, nata da una sinergia tra RovigoBanca e il Comune di Polesella, finalizzata alla riqualificazione e all’abbellimento delle abitazioni del centro storico e delle altre zone della piccola cittadina polesana.
“Fai più bella la tua casa, diventa più bello il tuo paese”, questo il nome del progetto, è un finanziamento destinato a tutti i residenti nel territorio di Polesella, proprietari di abitazioni private in genere, che desiderano ristrutturare le proprie abitazioni, ripristinare le facciate, abbellirle o ritinteggiarle.
La banca di credito cooperativo ha stanziato un plafond di tre milioni di euro utilizzabile mediante la concessione di finanziamenti chirografari della durata massima di cinque anni, concessi a condizioni particolarmente vantaggiose ad un tasso fisso del 3% e senza alcuna spesa di istruttoria.
«La nostra convinzione – ha dichiarato il direttore generale di RovigoBanca, Ruggero Lucin – si è felicemente coniugata con lo spirito di iniziativa del Comune di Polesella. Siamo certi che un paese bello, pulito ed accogliente è senz’altro un motivo di orgoglio per i residenti ed un richiamo per i visitatori ».
La convenzione è stata sottoscritta giovedì 30 giugno nel Municipio di Polesella dal sindaco Leonardo Raito e dal direttore generale dell’istituto di credito, Ruggero Lucin. All’incontro era presente anche Luca Borile, direttore della locale filiale dell’istituto di credito cooperativo.
«La nostra Amministrazione – ha spiegato il sindaco Raito – è particolarmente impegnata nel ricercare sinergie tese a dare impulso e sostegno al tessuto economico e sociale del territorio. La disponibilità offerta da RovigoBanca giunge indubbiamente gradita, anche perché non comporterà alcun tipo di onere per l’Ente».