Primo premio per l’artista Letizia E.M. Piva alla decima edizione del Concorso Autori Italiani per il testo su Rosa Balistreri

Minimiteatri si conferma essere una compagnia d’eccellenza a livello nazionale: il testo su Rosa Balistreri, realizzato in occasione del trentennale dalla scomparsa di questa Artista e Donna siciliana, scritto da Letizia E.M. Piva, ha convinto la prestigiosa giuria del premio.

Letizia Piva con Leo Gullotta

ROVIGO – Un nuovo importante riconoscimento per Minimiteatri e, in particolare, per la direttrice artistica della compagnia, Letizia E.M. Piva: per la decima edizione del Concorso Autori Italiani organizzato dalla fondazione Teatro Italiano Carlo Terron con la rivista Sipario e il portale Sipario.it è stato attribuito il primo premio al testo Rosa canta e cunta – il Coraggio di Rosa Balistreri, scritto da Letizia Piva e messo in scena nel 2019 al Teatro Sociale di Rovigo con protagonista Cristina Donadio.

Il premio si inserisce nella sezione “testi a due personaggi” intitolato al Centro Attori.

Un’occasione che Letizia Piva aveva colto, la scorsa primavera, all’ultimo e grazie alla proroga della scadenza concorsuale, mentre si trovava costretta in casa a causa del contagio da Covid-19.

Un testo di grande pàthos, già molto apprezzato sul territorio rodigino, inserito in un progetto di più ampio respiro a livello nazionale, che già ottenne l’Alto Patrocinio del Senato della Repubblica.

I premi sono stati consegnati al teatro Franco Parenti di Milano, diretto da Andrée Ruth Shammah, da alcuni dei volti più noti e amati del mondo del teatro, ovvero Claudia Lawrence, Moni Ovadia e Leo Gullotta, quest’ultimo memore dell’ambiente rodigino e del lavoro di Minimiteatri. Tra gli altri anche Mario Mattia Giorgietti, direttore della rivista Il Sipario, molto vicino alla storia della grande artista Rosa Balisteri.

Nel testo inviato, con protagonisti la stessa Rosa e un narratore, sono stati anche inseriti i disegni di Sergio Algozzino.

Letizia Piva con Claudia Lawrence

Quarantasette in tutto i premiati, che hanno formato una comunità omogenea anche tra i temi emersi, molto spesso legati all’universo al femminile, talvolta inserito in una società disumanizzata in cui si arriva al maltrattamento, allo schiavismo, all’isolamento e, purtroppo, ancora oggi alla violenza di genere. La cerimonia è stata aperta da Gillian Whittingham, esponente della Fondazione Teatro italiano Carlo Terron.

Racconta Letizia Piva dell’esperienza: «Questo è il primo concorso al quale partecipo, dato che non seguo mai questo canale, più che altro per mancanza di tempo. È stato un puro caso: immobilizzata per esser stata contagiata, prorogata la scadenza del bando, ho pensato di inviare l’amato lavoro su Rosa Balistreri, rendendo ancora una volta omaggio alla grandezza artistica e umana di questa donna. Il primo premio è stata davvero una splendida sorpresa del tutto inaspettata»

Lo spettacolo Rosa canta e cunta – il Coraggio di Rosa Balistreri, ideato e creato da Minimiteatri, racconta la storia e l’esempio di coraggio della cuntastorie siciliana, che è divenuto un simbolo femminile oltre tempo per aver riscattato la sua vita, segnata da violenze e abusi, attraverso la sua voce e i suoi brani musicali, portatori di valori universali quali libertà, uguaglianza e legalità.

Rosa Balistreri (1927-1990) è stata una delle protagoniste della riscoperta e del rinnovamento delle fonti popolari nella musica tradizionale negli anni Sessanta e Settanta. Siciliana di Licata, con alle spalle una vita familiare e di lavoro eccezionalmente tormentata, viene consacrata a partire dagli anni Settanta come figura di moderna cantastorie, denominata “La voce della Sicilia”, portavoce della sua terra e della condizione femminile.

Una rivoluzionaria “con la chitarra”, come diceva lei stessa, che con la sua energia ribelle ha portato al mondo e nel mondo un messaggio di dignità ed equità sociale per la condizione femminile e ha denunciato con grande energia lo sfruttamento, i soprusi e i comportamenti mafiosi. Oggi, per il patrimonio artistico, musicale e culturale che ha lasciato, è stata inserita nel “Registro delle Eredità immateriali della Sicilia – Libro delle pratiche espressive e dei repertori orali”.