ROVIGO – «Ci sono tanti professori, ma solo alcuni sono veri insegnanti, e pochi sono veri maestri, quelli che sanno trasmettere valori e talento. Il talento di Renzo Previato era la parola: ciò che dà senso al mondo in tutte le lingue». Sentito e partecipato il ricordo del professor Renzo Previato, organizzato dal liceo Paleocapa e dall’associazione Amici di Renzo, tenutosi sabato scorso nell’auditorium Margherita Hack e nell’area adiacente al liceo. Proprio lì, tutti gli amici, i familiari e gli ex colleghi del noto docente rodigino scomparso un anno fa, hanno scelto di creare un parco a lui intitolato, perché la scuola, il sapere e le occasioni di crescita non siano mai separate dal suo ricordo.
La mattinata intitolata “Il giardino di Renzo” ha preso il via con la presentazione del progetto del parco, che sarà inaugurato nella primavera del 2021; ci sono stati poi un intervento musicale di Gianluca Masin e un sentito ricordo professionale e soprattutto umano da parte di Cristina Gazzieri, dirigente scolastica del Paleocapa, che ha sottolineato la disponibilità, la generosità e l’ampia cultura di Renzo Previato, che non le ha fatto mancare consigli e libri. Proprio per questo ha voluto simbolicamente donare tre dei suoi testi ai primi lettori interessati presenti.
L’evento, inserito nelle attività di “Rovigo città che legge”, nell’ambito del progetto di istituto “Angoli di lettura”, è proseguito poi con un’antologia di testi in inglese e in italiano, presentate dalle docenti Paola Mazzali e Silvia Rizzi. Alcuni studenti delle classi IV e V del liceo hanno letto pagine ispirate ai valori più importanti per la vita e la professione di Renzo Previato: la natura, i viaggi, la memoria. Toccanti l’omaggio di Ferzan Özpetek a Istanbul, che ha ricordato la grande passione di Previato per la Turchia, dove è andato tante volte, e l’interpretazione di Allelujah di Leonard Cohen che hanno offerto Aurora Bandinelli, ex studentessa del Paleocapa, e Asia Butticè.
«Ho pianto di commozione e di gioia – il commento di Federica Martello, nipote di Previato – per questo bellissimo ricordo dello zio, di ciò che per lui era davvero importante: stare con gli altri e condividere. Invito tutti a seguire sempre il suo esempio, lo stile di vita migliore possibile, e a ritrovarci qui in primavera per l’inaugurazione».
«Lui aveva sempre il sorriso – ha aggiunto l’amico Enrico Moro – la sua arma infallibile per raggiungere i cuori con leggerezza, eleganza e genuinità. Nel suo indagare mai stanco del mondo, era continuamente alla ricerca della bellezza, di valori, di concetti da portare alla luce e da declinare in diversi modi. Lo immaginiamo ancora in viaggio, verso un luogo dove si parlano tutte le lingue dei giusti del mondo».