ROVIGO – Proporre i luoghi della città in una chiave diversa, usare l’arte nei suoi diversi linguaggi per “rigenerare” questi spazi. L’obiettivo è favorire nuovi modi di vivere gli spazi cittadini, di vivere la socializzazione. Si tratta di RoRe (“RovigoRegeneration”).
Dall’11 al 17 settembre si svolge a Rovigo la quarta edizione del festival promosso dall’amministrazione comunale che si compone di interpretazioni diverse dell’arte urbana, tra esposizioni di fotografia e arte contemporanea, live painting, naturografie e installazioni che raccontano il paesaggio del territorio e le fragilità climatiche di quest’epoca, live set musicali e concerti, trekking urbani, un documentario, incontri e conferenze, l’architettura del ‘900 a Rovigo con il coinvolgimento di ragazze e ragazzi degli Istituti secondari di secondo grado, e la realizzazione di un laboratorio di ricerca di eccellenza sulla fisica nucleare con la collaborazione dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dall’Università di Padova. E ancora arte di strada e laboratori.
Il festival è l’occasione per approfondire gli importanti progetti e investimenti di rigenerazione urbana, in parte finanziati con fondi del PNRR, che l’Amministrazione di Rovigo ha avviato e che cambieranno nei prossimi anni il volto del capoluogo polesano.
Con l’occasione sarà inoltre, possibile scoprire la città di Rovigo e il suo patrimonio storico artistico grazie alla Rovigo CARD che consente di visitare i principali monumenti con agevolazioni anche per visitare le mostre in corso ai palazzi Roverella e Roncale. Info: www.terrefraadigepo.com
Il festival è stato presentato mercoledì 30 agosto in Pescheria Nuova.
L’assessore alla Cultura Benedetta Bagatin ha sottolineato la valenza innovativa del Festival. «Siamo orgogliosi perché è un festival di grandissimo valore innovativo, che attraversa tutto ciò che riguarda la rigenerazione urbana. Cerchiamo di dare ulteriore lustro e visibilità ai luoghi del nostro territorio e cerchiamo anche di favorire in questi luoghi momenti di condivisione. Tutti gli eventi del festival possono rilanciare la città in una prospettiva diversa».
«La nostra idea – ha affermato l’assessore all’Innovazione Luisa Cattozzo – è di stimolare cittadini e visitatori del nostro territorio a diventare parte attiva nei processi di riqualificazione e di rigenerazione della città. Tentiamo di fare questo cercando di attivare una diversa percezione dei luoghi, degli spazi, attraverso l’arte urbana, i suoi diversi linguaggi che possono innescare una partecipazione emotiva, un coinvolgimento. Ci piace pensare che vivere i luoghi del proprio territorio possa innescare nuovi modi di vivere la socializzazione, la relazione con gli altri. E questo stare con gli altri forse può accrescere nel singolo una consapevolezza identitaria dei nostri luoghi».
Soddisfazione anche dai vari soggetti coinvolti, presenti: Leda Bonaguro per la Fondazione Cariparo, Manuela Nissotti presidente Asm Set, Adriano Tolomei amministratore delegato di Ecoambiente, Cinzia Sivier presidente Uisp, Alessandra Avezzù presidente Ordine Architetti. Non ha potuto partecipare il presidente di Fondazione Rovigo Cultura, Roberto Mazzoni, che ha mandato un messaggio: «RO-REGENERATION Festival di arti urbane rigenerative, perpetua quell’intento di colmare e rigenerare i vuoti urbani che la Fondazione aveva già intrapreso, qualche anno fa, con la riapertura del Cinema Teatro Duomo. La presa di coscienza del valore di un luogo va continuamente stimolata con ogni mezzo e sicuramente l’arte e l’innovazione, assi portanti del Festival, hanno il potere di scuotere le menti e lo sguardo e avviare a una consapevolezza nuova di appartenenza alla Città».
Il programma completo: https://roregeneration.eu/