ROVIGO – Grande arte, storia e musica in primo piano a Rovigo per il 2021. La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo affronta il nuovo anno proponendo ben 4 grandi mostre, due al Roverella, in collaborazione con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, e due al Roncale.
«Pensiamo che il Polesine sia lungi dall’aver espresso tutte le sue potenzialità come attrattore di un turismo di qualità – afferma il Presidente della Fondazione Cariparo, Gilberto Muraro – e crediamo che le mostre, quando sono di un certo profilo, oltre a costituire occasione di cultura e di conoscenza per tutti, possano fungere da attrattore soprattutto di persone interessate ad avvicinarsi non solo alla grande arte ma anche alla bellezza unica di questa “Terra tra due Fiumi”».
L’obiettivo è di rafforzare ulteriormente a livello nazionale la percezione della città come polo di grandi eventi espositivi all’interno di un territorio unico per ambiente, tradizioni, cultura.
«Palazzo Roverella, proprietà del Comune in gestione alla Fondazione con una convenzione che scade il prossimo anno, ci impegna a presentare eventi di alto livello», ricorda il presidente della Fondazione Gilberto Muraro.
Venendo al programma, la prima buona notizia è la proroga fino al 14 marzo della mostra monografica su Marc Chagall a Palazzo Roverella, mentre a Palazzo Roncale si protrae fino a metà febbraio “La Quercia di Dante. Visioni dell’Inferno. Dorè, Rauschemberg, Brand”.
Fin qui il presente, i prossimi mesi ci riservano: “Arte e musica. Dal Simbolismo alle avanguardie” a Palazzo Roverella a cura di Paolo Bolpagni, dall’1 aprile al 4 luglio, una volta conclusa la grande monografica su Marc Chagall.
Un’esposizione, ad arricchire il programma 2021 che condurrà il visitatore in una “fusione delle arti” di assoluto fascino e di vasto respiro che si muove tra la stagione simbolista e gli anni Trenta del Novecento. A partire dall’affermazione, alla fine del XIX secolo, in tutta Europa, di un filone pittorico ispirato alle opere di Richard Wagner. Nel 1902 la Secessione di Vienna dedica una mostra a Ludwig van Beethoven; con l’arrivo delle avanguardie, poi, soprattutto dagli anni Dieci del Novecento, i suoni di Johann Sebastian Bach diventano modello e paradigma per la pittura di Vasilij Kandinskij, Paul Klee, František Kupka, Félix Del Marle, Augusto Giacometti e molti altri. E via via, passando per il Cubismo, il Futurismo, il Neoplasticismo, fino al Dada e al Surrealismo, la musica si conferma un riferimento assoluto, divenendo centrale in Kandinskij e Klee, non meno che per altri protagonisti delle avanguardie europee.
Poi, sempre al Roverella, l’autunno porterà (26 settembre – 31 gennaio) la grande fotografia, con una originale monografica di Robert Doisneau, alla ricerca degli attimi di felicità che egli ha saputo catturare nelle sue immagini.
Se il Roverella proporrà una doppietta formidabile di arte e fotografia internazionali, il Roncale risponde con due originali mostre che – com’è nella filosofia di questa sede – approfondiscono storie universali con origine il Polesine.
“Quando Gigli, la Callas, Pavarotti… I Teatri Storici del Polesine” mostra che inaugura la stagione 2021 del Roncale, il 13 marzo. Protagonisti i sette Teatri Storici del Polesine – magnifici edifici, cuore di infinite storie – che l’esposizione racconta per immagini, suoni, testimonianze. I sette teatri, tutti recentemente restaurati, sono il Sociale di Rovigo, il Comunale e il Ferrini di Adria, il Cotogni di Castelmassa, lo Zago di Loreo, il Ballarin di Lendinara e il Balzan di Badia Polesine. Sarà un percorso espositivo che andrà a rileggere le loro storie e gli artisti che vi debuttarono Beniamino Gigli, qui cantò appena trentenne, Luciano Pavarotti, e poi Antonio Cotogni, Maria Callas, Renata Tebaldi, Giulietta Simionato… senza dimenticare Katia Ricciarelli, figlia di queste terre. E sempre al Roncale ci sarà infine una seconda mostra, un affascinante appuntamento autunnale, su cui la Fondazione sta lavorando e i cui dettagli saranno resi noti nelle prossime settimane.
Il sindaco Edoardo Gaffeo è intervenuto alla fine della presentazione dicendo: «Anche quest’anno il programma della Fondazione è di altissimo profilo e garantisce alla nostra città una visibilità non solo nazionale ma anche internazionale. Abbiamo la necessità di segnalare, con forza, alla nostra comunità che è possibile uscire da quello che stiamo vivendo in questo momento e ne usciremo con la bellezza e con la cultura, la Fondazione da questo punto di vista è ispiratrice e protagonista».
La conoscenza ha molte facce tra cui: arte, storia e musica offerte con mostre di alto profilo nei Palazzi Roverella e Roncale per tutto il 2021.