ROVIGO – Un nuovo grande evento culturale apre i battenti a Palazzo Roverella. È stata presentata oggi in diretta streaming, la mostra: “Vedere la musica. L’arte dal Simbolismo alle avanguardie”.
Il tema dei rapporti tra la musica e le arti visive nell’età contemporanea ha conosciuto negli ultimi decenni una rinnovata fortuna critica, ma non è stato oggetto di mostre importanti, in grado di presentare l’argomento nei suoi aspetti fondamentali. A colmare questa lacuna è la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con l’Accademia dei Concordi e il Comune di Rovigo, con questa grande mostra in programma a Palazzo Roverella dal 26 aprile al 4 luglio, affidata alla curatela di Paolo Bolpagni.
Una mostra che racconta la lunga storia di relazioni, intrecci e corrispondenze. Evidenziando le infinite, originali sfaccettature delle interazioni tra l’elemento musicale e le arti visive. Proponendo esempi emblematici di entrambe le arti, creando così una mostra-spettacolo di assoluto fascino.
«Un evento attesissimo – ha detto il sindaco Edoardo Gaffeo oggi in occasione della presentazione, tenutasi a palazzo Roverella e in diretta streaming – che segnala la ripartenza dopo mesi molto complicati, che la nostra città ha vissuto insieme a tutto il Paese. Una proposta che dal punto di vista culturale completa la straordinaria qualità delle iniziative portate avanti dalla Fondazione Cariparo, in particolare nell’ambito delle mostre di palazzo Roverella. È una mostra coraggiosa che mette insieme mondi duramente colpiti in questi mesi. È un segnale importantissimo, facciamo ripartire la nostra città, diamo una speranza a tutte le persone che hanno sofferto in maniera particolare, lavorando nell’ambito del teatro, della musica e delle arti visive. Finalmente possiamo ripartire e con gioia e grande senso di ottimismo, siamo pronti ad inaugurare questa iniziativa».
È il racconto di relazioni, intrecci e corrispondenze tra l’elemento musicale e le arti visive. A partire dall’affermazione, alla fine del XIX secolo, in tutta Europa, di un filone pittorico ispirato alle opere di Richard Wagner. Nel 1902 la Secessione di Vienna dedica una mostra a Ludwig van Beethoven. Con l’arrivo delle avanguardie, poi, soprattutto dagli anni Dieci del Novecento, i suoni di Johann Sebastian Bach diventano modello e paradigma per la pittura di Vasilij Kandinskij, Paul Klee, František Kupka, Félix Del Marle, Augusto Giacometti e molti altri. E via via, passando per il Cubismo, il Futurismo, il Neoplasticismo, fino al Dada e al Surrealismo, la musica si conferma un riferimento assoluto, divenendo centrale in Kandinskij e Klee, non meno che per altri protagonisti delle avanguardie europee. Esempi emblematici di questa “fusione delle arti” creano una mostra-spettacolo di assoluto fascino.
Oltre al sindaco Gaffeo erano presenti: Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Giovanni Boniolo presidente dell’Accademia dei Concordi, Paolo Bolpagni curatore della Mostra.