ROVIGO – Il Consiglio di amministrazione di RovigoBanca presenta il progetto di bilancio 2019 che sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea annuale dei Soci in programma per giovedì 25 giugno o, qualora quel giorno non si raggiungesse il numero legale, in seconda convocazione per venerdì 26 giugno.
Al voto andranno il bilancio di esercizio 2019 e altri punti posti all’ordine del giorno, con una modalità del tutto eccezionale a fronte dell’emergenza Covid-19: lo svolgimento dei lavori avverrà senza la possibilità per gli oltre 5.000 soci di partecipare direttamente, ma dovranno esprimere il loro voto esclusivamente conferendo delega al Rappresentante Designato, individuato nel notaio Pietro Castellani.
Il progetto di bilancio, illustrato dal Direttore Generale Andrea Dissette, è positivo. «I numeri – dichiara con soddisfazione Dissette – sono un’ulteriore testimonianza degli importanti risultati e del livello di solidità raggiunti dal nostro istituto di credito. Registrano il notevole miglioramento del profilo creditizio, con il rientro nei diversi parametri di sostenibilità previsti dalla Capogruppo. Contestualmente risultano incrementate le coperture del credito deteriorato ed è evidente un ulteriore miglioramento dei coefficienti patrimoniali: il Cet1 capital ratio sale al 17,02% (era 14,45% nel 2018) e il Total capital ratio è pari al 17,74% (era 15,77% nel 2018), un risultato che certifica in modo evidente la qualità del percorso di crescita compiuto negli ultimi anni».
Nel corso del 2019 la dinamica della raccolta ha evidenziato valori in decisa crescita. Complessivamente le masse amministrate per conto della clientela ammontano a 994.974 mila euro, evidenziando un aumento di 43.164 mila euro su base annua (pari a +4,53%). La raccolta diretta si attesta al 68,67% sul totale, con una quota stabile rispetto allo scorso esercizio (68,58%). Di riflesso la raccolta indiretta rappresenta il 31,33% della raccolta totale, in continuità con il dato dello scorso esercizio (31,14%).
I crediti verso clientela si sono attestati a 420.903 mila euro e risultano sostanzialmente stabili rispetto a fine 2018 (-0,12%), registrando un aumento delle posizioni vive ed una importante riduzione delle posizioni deteriorate.
L’NPL ratio (rapporto tra crediti non performing lordi e totale crediti lordi) è sceso dal 13,1% all’11,1% ed il texas ratio (rapporto tra attività deteriorate nette e patrimonio netto dedotte le attività immateriali) ha registrato una positiva contrazione dal 78,9% al 67,6%.
Le commissioni nette ammontano a 7.137 mila euro, sostanzialmente in linea rispetto all’esercizio precedente, mentre il risultato complessivo dell’”area Finanza” registra un valore superiore di 414 mila euro rispetto alla performance del 2018 (+10,20%).
L’andamento dei costi operativi evidenzia una lieve crescita (+1,60%) dovuta prevalentemente al venir meno di alcune componenti straordinarie che avevano caratterizzato il precedente esercizio.
«Il risultato d’esercizio 2019, positivo di 634 mila euro – commenta il Presidente di RovigoBanca, Lorenzo Liviero – non deve lasciarci insoddisfatti, in quanto abbiamo privilegiato gli accantonamenti e le coperture, sia per fare fronte alle inevitabili conseguenze che arriveranno dalla crisi dovuta alla pandemia, sia per prepararci alla prossima aggregazione con CentroVeneto Bassano Banca. Il nostro obiettivo non è stato quello di massimizzare il risultato economico ma di prepararci nel migliore dei modi alla costruzione della nuova banca, la “Banca del Veneto Centrale”, perché vogliamo che diventi un Player assoluto del panorama bancario Veneto. Pertanto i risultati ottenuti ci consentono di esprimere viva soddisfazione per il lavoro svolto e sono un primo riconoscimento per i sacrifici fatti negli ultimi anni in un contesto economico non certamente favorevole. A beneficio innanzitutto dei Soci e delle comunità dove la nostra banca opera. Il 2019 è stato sicuramente un anno importante. È stato il nostro primo anno di lavoro nell’ambito del gruppo bancario cooperativo di Cassa Centrale, durante il quale abbiamo dovuto adeguare la nostra struttura e il nostro modo di lavorare a una nuova dimensione, quella di “Gruppo”, ma sempre con l’obiettivo di mantenere quel ruolo di banca del territorio, mutualistica e cooperativa, che ci caratterizza da 126 anni».
Intanto, la particolarità del periodo e la complessità delle questioni determinate dall’emergenza Covid-19 non ferma il percorso destinato a portare alla realizzazione del progetto di fusione tra RovigoBanca e Centroveneto Bassano Banca.
«L’operazione parte da lontano, nel solco di una progettualità strategica di largo respiro e sotto il coordinamento della Capogruppo Cassa Centrale – afferma il presidente Liviero – Per mesi, insieme, abbiamo potuto progettare una nuova banca prendendo il meglio dalle due esperienze. Tutto ciò, nella consapevolezza che fondere due banche cooperative che hanno gli stessi valori non porta alla perdita della propria identità, ma piuttosto a rafforzarsi e a continuare a svolgere un ruolo decisivo nell’economia e nella società dei propri territori di riferimento. Dopo la sottoscrizione del Protocollo di intesa, le due banche hanno redatto il Piano Industriale, che è già passato al vaglio della Capogruppo e all’esame della BCE. La nuova aggregazione, che sarà presentata per l’approvazione il prossimo autunno ai soci, si inquadra nel disegno di riassetto complessivo del settore del Credito Cooperativo e prefigura la nascita di una banca tra le più significative, per dimensioni, tra quelle aderenti al Gruppo Bancario di Cassa Centrale».