ROVIGO – Capitan Bassi ha conquistato, mercoledì sera, il pubblico del Teatro Sociale di Rovigo. Un teatro sold out ha accolto Ettore Bassi protagonista di “L’attimo fuggente” di Tom Schulman. Un’impresa non certo facile, portare sul palcoscenico di un teatro, la storia di un glorioso film, ma riuscitissima grazie ad una toccante interpretazione, ricca di emozioni che sono arrivate dritte al cuore. Bravo anche tutto il cast di giovani attori.
Una scenografia semplice ma incisiva ha lasciato spazio alla narrazione, dove il filo conduttore è il famoso “carpe diem”. Un messaggio che sottolinea l’importanza di vivere appieno i propri desideri, i propri sogni, la propria vita. E così, via via, lo spettacolo è diventato sempre più coinvolgente, sfociando in un pieno di applausi.
L’Attimo fuggente rappresenta ancora oggi, a più di trent’anni dal debutto cinematografico una pietra miliare nell’esperienza di migliaia di persone in tutto il mondo. Portare sulla scena la storia dei giovani studenti della Welton Academy e del loro incontro con il professor Keating, significa dare voce a sentimenti e principi ancora più attuali ai giorni nostri, come ha sottolineato Bassi.
«È una bella sfida – ha detto Bassi – una grande responsabilità e un grande onore portare questa storia nei teatri, in giro per l’Italia, un sogno per me. Ho cercato io fortemente questo ruolo perché il messaggio del professor Keating è un messaggio che sento dentro molto forte e che ancora più urgente di 30 anni fa. Siamo in un mondo che lotta per uccidere l’identità, le specialità di ognuno, le diversità, per uccidere l’individualità di ognuno. È un mondo che vuole omologare tutto. Salire quindi su un palco e spronare i ragazzi a scoprire la propria identità ad ascoltare la propria anima per capire quello che di speciale hanno dentro, anche contro il parere e il giudizio degli altri, per me oggi ha un senso profondo».
La Stagione di Prosa è realizzata in collaborazione con Arteven.