Sold out per la chiusura della XXV edizione del festival “Teatro delle Regioni”. Il Premio “Xanto Avelli” alla compagnia triestina Il Gabbiano

Spettacolo ferragostano con tante risate e applausi per le esilaranti “Betoneghe” del Teatro delle Arance di San Donà di Piave. Nel corso della serata consegnati i riconoscimenti del Premio Xanto Avelli

Stafamia Florian, Giovanna Digito, Claudia Digito e Cristian Ricci della Compagnia Teatro delle Arance

ROVIGO – È calato il sipario sulla applauditissima 25^ stagione del “Teatro delle Regioni”, il cui successo non conosce battute d’arresto. Dieci gli appuntamenti andati in scena dal 30 luglio a Ferragosto nella suggestiva cornice del Monastero degli Olivetani di Rovigo. L’edizione 2024 ha offerto al numeroso pubblico presente un cartellone ricco e variegato, composto da cinque spettacoli di prosa, quattro serate dedicate alle fiabe per bambini e un grande show finale all’insegna del cabaret. Il tutto all’insegna della qualità e del divertimento.

L’evento conclusivo, andato in scena giovedì 15 agosto, ha avuto per protagoniste Giovanna Digito, Stefania Florian e Claudia Digito, che hanno presentato al pubblico “Betoneghe D.O.C. (De Origine Casaina)”, uno spettacolo targato Compagnia teatro delle Arance. Per le tre straordinarie betoneghe, nei panni di Silvana, Renata e Franca, è stato un vero e proprio tripudio tra gli applausi del pubblico. Uno show di divertentissime e originali battute incalzanti che, incassando il tutto esaurito, non ha lasciato tregua alle risate.

La serata è stata aperta da Emilio Zenato che, in qualità di direttore artistico della manifestazione, ha rivolto i ringraziamenti dell’organizzazione a tutti i gruppi che si sono esibiti e al pubblico che, con la sua ampia partecipazione e appassionato coinvolgimento, ha dimostrato ancora una volta di apprezzare lo spirito del festival, volto alla valorizzazione del teatro amatoriale italiano di qualità.

Dopo i saluti e i ringraziamenti si è passati all’assegnazione del Premio “Xanto Avelli”, dedicato al celeberrimo maiolicaro rinascimentale rodigino, al quale è dedicata una sezione del Museo dei Grandi Fiumi e le cui opere sono conservate nei più prestigiosi musei del mondo. Da quattro anni a Xanto Avelli è dedicato il premio che, su segnalazione delle preferenze del pubblico, viene assegnato alle compagnie che più si sono distinte con le loro rappresentazioni durante la rassegna.

Vincitrice della rassegna la Compagnia Teatrale “Il Gabbiano” di Trieste – da sx Bruno Candita, Michele Aretusini, Aldo Zordan, Sabrina Censky, Emilio Zenato

 

Sulla scorta dei voti espressi è stata formulata una classifica che ha visto quest’anno assegnare il primo premio, la riproduzione dell’opera “Ero e Leandro” esposta nella sezione Rinascimentale del Museo dei Grandi Fiumi, alla compagnia teatrale “Il Gabbiano” di Trieste che ha portato in scena la commedia brillante Le stele sta a vardar tratta da “Interno con cadavere” di Aldo Nicolaj, adattamento in dialetto triestino di Monica Parmegiani, regia di Riccardo Fortuna.

Al secondo posto si è classificata la Compagnia teatrale “Gli Spettinati” di Noci (BA), con lo spettacolo A qualunque costo, commedia brillante tratta da “Lend me a Tenor”, pièce di grande successo dell’autore americano Ken Ludwig, traduzione di Iaia Fiastri, adattamento e regia di Mario Lasorella.

A conquistare la terza posizione la compagnia teatrale vicentina “La Trappola”, che ha presentato al pubblico rodigino il divertente spettacolo All’ombra del frassino… tutti se la spassino! di Enzo Consoli per la regia di Pino Fucito.

I riconoscimenti sono stati consegnati da Alzo Zordan vicepresidente nazionale della FITA (Federazione Italiana Teatro Amatori), dall’assessore del Comune di Rovigo Michele Aretusini e da Bruno Candita in rappresentanza di BVR Banca Veneto Centrale.

Applausi da parte del pubblico alle altre due compagnie partecipanti alla rassegna: il Gruppo Teatrale “Don Bosco” di Varazze (Savona), che ha portato in scena la commedia brillante Tutti zitti, è domenica di Franco Damonte per la regia di Eugenio Brusca e al Gruppo teatrale “Il Mosaico” che, fuori concorso, ha presentato la divertente commedia “Il Commendatore a rate” di Miro Penzo.

Da sinistra: Maria Maddalena Galvan della compagnia “La trappola”, Emilio Zenato, Sabrina Censky della compagnia “Il gabbiano”, Marco Pilone in rappresentanza della compagnia “Gli spettinati”

 

La rassegna Teatro delle Regioni è stata organizzata dal gruppo teatrale “Il Mosaico” con il sostegno della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, Fondazione Rovigo Cultura e di BVR Banca Veneto Centrale e il patrocinio della Regione Veneto, della Provincia e del Comune di Rovigo. La manifestazione, riconosciuta come uno degli appuntamenti più importanti dell’estate rodigina, ha attratto un pubblico numeroso e affezionato che ha seguito con attenzione le dieci serate, rivelatesi adatte agli spettatori di tutte le età.

Sotto la guida del direttore artistico Emilio Zenato, la rassegna ha, infatti, proposto spettacoli estremamente diversi tra loro in quanto a linguaggi e tecniche utilizzate, ma tutti accomunati da fondamentali elementi indispensabili alla formazione del gusto, al divertimento e allo stupore: poesia, musica, colore, ritmo. Nel complesso, un convincente ventaglio di proposte capaci di emozionare, far sorridere e riflettere, celebrando, ancora una volta, la forza e la magia del teatro sotto le stelle.

Sul palco si sono avvicendate compagnie estremamente professionali e interpreti di grande talento, per i quali la connotazione di “teatro amatoriale” è senz’altro limitativa, dettata più dalla consuetudine che dai risultati artistici espressi.

Il pubblico ha particolarmente apprezzato la possibilità, con l’acquisto del biglietto, di poter effettuare visite guidate al Museo dei Grandi Fiumi.

L’edizione del Teatro delle Regioni targata 2024 è cresciuta sull’onda dell’esperienza degli anni passati, trovando nella commedia leggera la chiave del successo che ha fatto sì che crescesse in maniera complessiva il numero delle persone che hanno assistito almeno a uno spettacolo della rassegna. L’estate rodigina non può prescindere, oramai, da questa manifestazione divenuta un luogo di incontro, aggregazione e crescita culturale, in grado di richiamare l’attenzione del pubblico dell’intero Polesine.