Arquà Polesine (RO) – La rassegna Teatro in Castello 2023, giunta alla trentesima edizione e organizzata dalla compagnia arquatese Proposta Teatro Collettivo ha visto concretizzarsi un altro sold-out, sabato scorso, con gli amici del Teatro dell’Attorchio di Cavaion Veronese che hanno portato in scena una nuova commedia brillante intitolata Cantiere a luci rosse di Igino dalle Vedove per la regia di Ermanno Regattieri. Tantissime le persone che hanno popolato il Teatro parrocchiale di Arquà Polesine: l’appuntamento, infatti, si è tenuto nei locali al chiuso a causa del tempo ballerino della giornata.
A suon di detti popolari e di leggera comicità, il lavoro ha catturato il pubblico presente che ha interagito con gli attori durante tutto lo spettacolo, portando applausi e, soprattutto, tante risate per una storia, piena di equivoci e triangoli, in cui a stagliare sono sicuramente il manovale Polpetta, al grido di No gh’è polsar ca straca, insieme all’altrettanto brava interprete di Gemma, la donna che nel corso della commedia escogita mille stratagemmi per scoprire ciò che combina il marito. Insomma, un divertimento assicurato dall’inizio alla fine.
Ma il teatro non si ferma perché la rassegna prosegue con un altro istrionico appuntamento in programma per sabato 12 agosto, alle ore 21.15. Di casa ci sarà un grande attore veneto. Sarà ospite, infatti, Gigi Mardegan, direttamente da Treviso, che porterà in scena Stand up Balasso di Natalino Balasso. Un amore viscerale per la comicità, sentito da Mardegan dalla prima volta in cui ha visto questo spettacolo messo in scena da uno dei più bravi e istrionici comici italiani contemporanei. Ispirazione storica, fantasia, sarcasmo, ironia sono solo alcuni degli ingredienti speciali di questa produzione che ci condurrà in uno tsunami di comicità e plurilinguismo.
Queste, infatti, sono le parole pronunciate da Mardegan rispetto al lavoro da mettere in scena: «Raramente mi è capitato di ridere tanto nell’assistere ad uno spettacolo teatrale. Un testo di una potenza comica davvero straordinaria. Natalino mi ha ricordato immediatamente due grandi del teatro, per certi versi opposti ma anche complementari: Ruzante e Dario Fo. L’ispirazione storica, la fantasia, il sarcasmo, l’ironia e anche l’autoironia, lo sberleffo, il paradosso, il riferimento costante all’attualità. Quello spirito satirico e quella cultura fanno parte anche delle mie caratteristiche istrioniche.
E allora via con le storie tragicomiche dell’Iliade e dell’Odissea, di Circe e Polifemo, del Torbolo e di Padre Basso, dei somari Someri e della calata di Cristo e San Pietro in Polesine! Un’antologia comica durante la quale si giocherà con i diversi registri linguistici e tutte le varianti della risata: da quella sottile dei doppi sensi e dei giochi di parole, a quella più amara e sarcastica per sottolineare le miserie e i difetti umani, fino a quella di pancia, per cui si ride fino alle lacrime, uno tsunami di comicità assoluta».
A proseguire, sabato 19 agosto alle ore 21.15 verrà ospitata l’associazione artistica Benvenuto Cellini di Padova che ci consegnerà il mondo ironico di Carlo Goldoni con L’avvocato veneziano per la regia di Beppe De Meo. Attraverso la figura di Alberto Casaboni, personaggio tra i più autobiografici goldoniani, in questa commedia l’autore riversa e trasfigura, come vuole la sua poetica, oltre alla ricca esperienza di vita, anche quella professionale di avvocato. Il Mondo entra e si fonde con il Teatro.
Infine, un gran finale. Se si è iniziato con una storica regia di Proposta Teatro Collettivo che ha proposto lo spettacolo Parenti Serpenti, si conclude con una nuova regia a firma della medesima compagnia. Sabato 26 agosto alle ore 21.15, infatti, ci sarà un debutto. Dopo averlo reso in forma ridotta riproposta in varie occasioni anche di studio sull’autrice, già finalista al concorso nazionale per corti teatrali Corti in palco, debutterà in forma completa lo spettacolo Ti ho sposato per allegria, testo di Natalia Ginzburg, per la regia di Giorgia Brandolese. Un testo ironico, ma anche in grado di portare una denuncia sociale: scritto e messo in scena negli anni ’60, parla di emancipazione femminile, di divorzio, di aborto, di diritti, sempre attraverso la grande arte della leggerezza.
Insomma, una rassegna di spessore, in cui ogni lavoro è stato scelto con motivazione e cura, creando un filo rosso, quello dell’ironia, perché oggi più che mai abbiamo bisogno di ridere per riflettere su ciò che ci circonda. La rassegna non sarebbe stata possibile senza il prezioso contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e dell’Amministrazione comunale di Arquà Polesine. L’evento vede inoltre la collaborazione con la Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo, il Circolo ricreativo Monsignor Giacomo Sichirollo, il Gruppo giovani Arquà Polesine, la fioreria Fiori d’Arancio. In caso di maltempo, gli spettacoli si sposteranno presso il Teatro parrocchiale del paese.
Per informazioni e prenotazioni: 3441350020.
Costo d’ingresso di 8 euro, comprensivo di un caffè gentilmente offerto da Caffè Rhodigium.