Polesella (RO) – Partenza al fulmicotone per la XX rassegna Tra Ville e Giardini, che la sera di mercoledì 17 luglio ha segnato il record di presenze nella data di apertura. A Villa Morosini di Polesella, per lo spettacolo di Elio “Opera Buffa! Il Flauto Magico e cento altre bagatelle”, oltre 700 spettatori ed il parterre delle grandi occasioni: tutto il gotha istituzionale, compresi il neo sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo e il prefetto Maddalena De Luca. Biglietteria rallentata dal nuovo sistema di stampa ticket obbligatorio, che ha costretto gli operatori a tornare alle fedeli carta e penna, mentre una valanga colorata di gente smaniosa si riversava sul giardino.
Ne è valsa la pena perché Elio ha offerto uno spettacolo con la S maiuscola, in cui musica classica, bel canto, fiaba, sberleffo e divertimento si sono mescolati in un mix esplosivo, mai banale, mai noioso e tanto, tantissimo colto. La dimostrazione che l’opera lirica è davvero «più moderna della Trap» – come ha detto Elio dal palco – ma, soprattutto, che ha un linguaggio talmente universale che a saperla veicolare in forma di racconto, come ha fatto Elio, è subito compresa da tutti, indipendentemente dalla preparazione musicale. Vale per l’opera seria, figuriamoci per l’opera buffa, nata proprio perché la gente comune trovasse somiglianza coi personaggi e le sue storie. E a vedere questo spettacolo, si direbbe che Elio non abbia mai fatto altro: l’opera buffa è il suo habitat.
La pièce è risultata suddivisa in due parti. Nel primo tempo Elio ha raccontato, con voce solenne anche nelle battute che sono uscite quasi spontanee, la fiaba tratta dalla trama della celeberrima “Il flauto magico”, opera buffa di Wolfgang Amadeus Mozart, tracciando immagini nitide dei cattivi e dei buoni, «che non hanno capito niente» come la principessa Pamina; del principe Tamino e delle sue prove di coraggio, del buffo Papagheno coperto di piume e dei cattivi che sembrano buoni (e un po’ tonti) come le tre dame velate, di cui la terza «ripeteva sempre le cose due volte». Il testo è una rielaborazione de “Il Flauto Magico” di Vivian Lamarque intrecciata a parti del libretto originale dell’opera mozartiana.
Uno straordinario Elio in doppia veste di narratore e di voce dei differenti personaggi, ha interpretato anche vocalmente, sfoderando il suo registro baritonale, la celebre aria e i duetti dell’acchiappa-uccellini Papagheno. I personaggi hanno preso vita musicale grazie al magnifico trio di maestri di cui ben due insegnano ai conservatori polesani: Gabriele Bellu al violino, Andrea Dindo al pianoforte, Luigi Puxeddu al violoncello. I personaggi femminili sono stati affidati alla voce versatile e alla presenza scenica del soprano Scilla Cristiano che ha incantato e stupito nei panni velati della Regina della notte, ha strabiliato in quelli di Pamina e ha spaventosamente divertito in quelli della bambola meccanica, nel finale del secondo tempo, con la chanson brillante “Les oiseaux dans la charmille” (Gli uccellini nel boschetto), tratta da “I racconti di Hoffmann” di Jacques Offenbach.
La seconda parte dello spettacolo è stato un recital lirico, in cui si sono alternati brani e arie di altre celebri opere buffe, dal “Don Giovanni” di Mozart a “Il barbiere di Siviglia” di Giachino Rossini, eseguite con disinvoltura dallo stesso Elio col soprano Scilla Cristiano a far da sposta-microfono, «che non si sa se è più brava come cantante o come valletta». In questo contesto si sono esibiti i giovani violoncellisti di Rovigo Cello City: Luca Giovannini, Alessia Bruno, Caterina Colelli, Edoardo Francescon, Anastasia Rollo. Insieme al maestro Luigi Puxeddu saranno protagonisti del Festival Rovigo Cello city che si terrà in città il prossimo settembre, di cui questa esibizione specialissima è stata un’anteprima. «Sono il futuro della musica – ha detto Elio in pieno palco – Sono gli avversari della Trap! Viva il violoncello!».
Una nota di merito per la presenza scenica di musicisti, narratore e soprano, tutti abbigliati in abiti simil Ottocento, che si muovevano come dentro un meccanismo ad orologeria, quasi come personaggi dentro un carillon, come ha scritto qualche critico, eleganti, mai fermi, sempre presenti, sempre dentro la scena.
La prossima tappa di Tra ville e giardini sarà il 19 luglio, alle 21 e trenta, in piazza Porta a Villanova del Ghebbo per un fantasmagorico spettacolo circense degli Okidok.
Tra ville e giardini XX è promossa da Provincia di Rovigo, co-finanziata da Regione del Veneto Reteventi, sostenuta da Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, organizzata da Ente Rovigo Festival e dai Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Canda, Castelmassa, Ceneselli, Ceregnano, Ficarolo, Fratta Polesine, Lendinara, Occhiobello, Polesella, Porto Tolle, Rovigo, Trecenta, Villanova del Ghebbo.