Polesella (RO) – Trionfo, successo e fragorosi applausi prolungati. Una grande affermazione per lo spettacolo Puccini, che ha debuttato nel cartellone di “Tra ville e giardini 25 anni”, domenica 7 luglio, nel salone d’onore di Villa Morosini, a Polesella (RO). Il meteo incerto che aveva fatto propendere gli organizzatori per l’allestimento interno, si è in realtà rivelato un’opportunità favorevole, sia per l’ottima acustica, sia per la scenografia degli affreschi originali e dei dipinti della collezione privata Zerbinati, che hanno creato il giusto contesto dal sapore retrò. Prima dello spettacolo, un bel gruppetto di spettatori ha seguito il percorso della visita guidata alla residenza che fu del Doge di Venezia, Francesco Morosini (1619-1694).
La serata è stata introdotta da una rappresentanza degli organizzatori della manifestazione: il neosindaco di Polesella, Emanuele Ferrarese ha dichiarato che «è un onore per il nostro territorio, che è già pregno di arte, con la presenza di Villa Morosini e delle collezioni che generosamente Luciano Zerbinati ci mette a disposizione, accogliere uno spettacolo di parola e canto». Lucia Ghiotti consigliera alla cultura della Provincia di Rovigo, anche in nome del presidente Enrico Ferrarese, ha ricordato che «Tra ville e giardini quest’anno compie 25 anni. È la manifestazione più cara alla Provincia, perché è quella con maggior valore artistico. Lo scopo è proprio di portare delle proposte culturali di spessore in tutti gli angoli del Polesine, da Melara al Delta. La cultura è un volano per il ’turismo lento’, che è ciò che si addice meglio alla nostra Provincia».
I saluti e la testimonianza della Regione Veneto, del presidente del consiglio Roberto Ciambetti e dell’assessore alla Cultura Cristiano Corazzari, sono giunti attraverso la persona della consigliera Laura Cestari, che col trasporto che la contraddistingue ha manifestato ringraziamenti a tutti coloro, pubblici e privati, che hanno partecipato a vario titolo all’organizzazione di 25 anni di Tra ville e giardini. «Stasera – ha concluso Cestari – c’è un bel po’ di italianità da festeggiare», riferendosi al teatro d’opera, ma anche alla stessa «manifestazione che ha superato anche il Covid». «Quando gli amministratori sono capaci – ha chiosato con un’iperbole – la cultura può sfondare il muro del suono».
«Con ‘Tra ville e giardini’ ci proponiamo sempre di coniugare un’espressione artistica con un luogo d’interesse del Polesine – ha ricordato il direttore artistico Claudio Ronda di Ente Rovigo Festival – Essere in questa villa dove traspare la cura e la dedizione all’arte, aggiunge valore».
“Puccini” è come un diario vivente, che narra in prima persona le vicende umane del noto compositore Giacomo Puccini e che esegue, in parallelo, alcune delle sue musiche e arie d’opera, più rappresentative. Un lavoro scritto dal compositore, pianista e direttore d’orchestra David Boldrini, in questo anno pucciniano, poiché ricorre il centenario dalla morte di Giacomo Puccini (1924- 2024).
La voce che impersona il compositore è di Paolo Calabresi, dall’interpretazione realistica, asciutta, giusto qualche lieve inflessione posata qua e là. Ci restituisce un uomo nella “domestica tranquillità” di Torre del Lago, tra caccia e osteria dove scrive spesso le sue opere, nel tentativo di sfuggire alle “grinfie dell’Elvira”, la moglie a suo dire gelosissima, ma con ragione; anche se “troppa gelosia uccide, fa uccidere e si uccide” ebbe a dire riferendosi al tragico suicidio della domestica Doria, incolpata ingiustamente di avere una tresca con lui. Puccini viaggia, gioisce per i suoi successi operistici, impreca per gli insuccessi, racconta di come compose l’introduzione al terzo atto della Tosca, recandosi all’alba a Castel sant’Angelo, racconta del linciaggio prima e del trionfo poi, di “Madama Batterfly”, scritta a letto dopo un incidente: “la mia migliore opera”. Infine, quel mal di gola che non lo lascia lavorare. La diagnosi di un papilloma sotto l’epiglottide. Ma deve terminare Turandot, non può succedere che resti incompiuta.
Al pianoforte, David Boldrini ha accompagnato il racconto con una presenza ed una sensibilità pianistica molto partecipata, mettendo in dialogo tra voce, strumenti e parola. Nella versione strumentale di “O mio babbino caro” da “Gianni Schicchi” la violinista Patrizia Bettotti ci restituisce tutta la dimensione emotiva di “Lauretta”, reinterpretata nel bis da Lenny Lorenzani. Meraviglioso l’intro evocativo e trasognato del terzo atto della Tosca, con le campane che si perdono alle luci dell’alba a Castel Sant’Angelo ed il sussurrato tema di “E lucean le stelle”. Le arie cantate sono affidate ad una vibrante e appassionata Lenny Lorenzani, soprano di marcata presenza scenica e forza interpretativa. Ha incarnato con potenza i personaggi femminili più celebri dell’operistica pucciniana, da Mimì de “La Bohème” a Tosca, a Cio Cio-san di “Madama Butterfly”, a Turandot.
Meritato successo per questi artisti ed il pubblico non smetteva di applaudire.
Tra Ville e Giardini è un evento della Provincia di Rovigo, con l’organizzazione di Ente Rovigo Festival, il contributo di Regione Veneto RetEventi e Fondazione Cariparo, in partnership con i comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Canaro, Canda, Castelmassa, Ceneselli, Corbola, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Frassinelle Polesine, Fratta Polesine, Lendinara, Polesella, Porto Tolle, Rovigo, San Bellino.
Ideazione, progettazione e direzione artistica di Claudio Ronda.