ROVIGO – Ultimo appuntamento dell’anno per la rassegna VISIONI, il programma di teatro contemporaneo diretto e organizzato dal Teatro del Lemming presso il Teatro Studio di Rovigo.
Sabato 11 alle ore 21.00 e domenica 12 alle ore 18.00 andrà infatti in scena CANTAMI ORFEO, uno spettacolo del Teatro del Lemming (prenotazione obbligatoria allo 0425.070643).
Prendendo spunto dal mito di Orfeo ed Euridice raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi, CANTAMI ORFEO è un lavoro multidisciplinare al confine tra teatro e musica in cui visione ed ascolto sono agiti dallo spettatore in modo totalmente inusuale.
Come afferma Massimo Munaro, regista dell’opera “Questo lavoro da una parte continua una ricerca, avviata con Musiche del Tempo, sulla capacità del suono di costituirsi come stanza della memoria, dall’altra si pone come movimento di un progetto che il Lemming ha intrapreso attorno al mito di Orfeo ed alle Metamorfosi di Ovidio. Orfeo vuole ritrovare la sua amata morta: Euridice. E la visione si sdoppia. L’amore perduto di Orfeo diventa così il desiderio che non siamo stati in grado di ascoltare, la donna dimenticata, l’amico scomparso, i sogni che non abbiamo saputo realizzare. Come Orfeo attraverso il mezzo dell’arte, del componimento poetico e musicale, ottiene dagli dèi la grazia che gli consente di intraprendere il viaggio nell’Aldilà, così per noi si apre un viaggio, impossibile, nella terra degli assenti, un viaggio a ritroso nella memoria, nei frammenti di ricordi perduti. Perché, come ricordava Borges, noi siamo la nostra memoria, siamo questo chimerico museo di forme incostanti, questo mucchio di specchi infranti”.
Dopo Inferno, presentato con successo la scorsa settimana, i miti dell’età classica tornano qui a collocarsi come fondamento di un immaginario comune che appartiene indissolubilmente alla nostra cultura. Attraverso il racconto del mito, viene affrontato, denunciato e analizzato in tutto il suo spessore e la sua complessità il tema della morte, grande rimosso della cultura occidentale.
Come scrive la nota critica teatrale Maria Dolores Pesce: “Con questo ultimo lavoro Massimo Munaro e il Teatro del Lemming tornano al nucleo centrale e fondante del loro teatro, un albero con radici che appoggiano sull’esistenza e affondano in profondità nel rapporto con il mito e con i movimenti drammaturgici che questo ha assunto a partire dal senso stesso della tragedia antica, mimesi e narrazione e, insieme, catarsi e liberazione. Un teatro dunque che è nella sua essenza ed essenzialità, più che conoscenza diretta e dialettica, una esperienza diretta e liberatoria e in questo altrettanto dialettica ma più profondamente cognitiva sia esteticamente che psicologicamente.(…) Il mito si fa rito e il rito, così, si fa drammaturgia, una drammaturgia in cui le parole si mescolano ad una bellissima musica, suoni chiari che distillano senso da parole sussurrate quasi in brusio ed immagini che si confondono in così diversi orizzonti percettivi”.
Il lavoro, di cui Massimo Munaro firma sia le musiche che la regia, vede in scena lo stesso Munaro (al pianoforte e voce recitante) insieme all’attrice Chiara Elisa Rossini (voce recitante).
L’evento è realizzato nell’ambito del PROGETTO C.ED.RO.2 – Comunità Educante Rovigo. Lo spettacolo prevede un biglietto d’ingresso di 10 euro; mentre è gratuito per gli Under25.
In considerazione dell’emergenza sanitaria in atto, a tutto il pubblico chiediamo di recarsi a teatro con largo anticipo in modo da agevolare i flussi in entrata, ricordando che non è possibile entrare a spettacolo iniziato. Vi chiediamo inoltre di rispettare le norme in vigore alla data degli eventi. Si ricorda infine che in base al Decreto Legge n. 105 del 23 luglio 2021 è necessario il super green pass per accedere all’evento.
Per informazioni e per la prenotazione che a questo evento è obbligatoria contattare il Teatro del Lemming all’indirizzo mail info@teatrodellemming.it o telefonicamente al numero 0425070643.