ROVIGO – Il 2020 è stato l’anno del cambiamento, di atteggiamento, di prospettiva, delle abitudini. Non si poteva immaginare che fossimo travolti da un virus e da una pandemia che perdura ormai da quasi dieci mesi. Una situazione che ha dato del filo da torcere all’intero sistema Paese, messo a dura prova dal punto di vista sanitario, ma anche del reddito. Ecco il commento del direttore Silvio Parizzi e del presidente Carlo Salvan di Coldiretti Rovigo, con l’augurio che il 2021 sia un anno diverso e migliore.
«Impresa Verde Rovigo – commenta Parizzi – in questo anno, non si è mai fermata: abbiamo cercato di fornire, sempre, a tutti, i servizi essenziali anche durante il lockdown. Lo abbiamo fatto con tutte le precauzioni del caso. Con la collaborazione di tutti, siamo riusciti a tenere aperti tutti gli uffici e a portare a compimento tutte le pratiche ordinarie. Non neghiamo di aver avuto momenti di difficoltà legati alle normative straordinarie che sono uscite a raffica, tra bonus, ristori, fondi perduti, incentivi, decontribuzione e molto altro; i nostri uffici hanno lavorato duro per consentire a tutti coloro che ne avessero titolo di accedere ai sopracitati provvedimenti economici e fiscali. Ci scusiamo se a volte abbiamo avuto dei rallentamenti, ma il risultato è che in pochi mesi sono state diverse migliaia le istruttorie concluse e andate a buon fine. Le misure straordinarie statali e regionali di sostegno sicuramente non coprono i danni economici causati dalla pandemia, ma sono una boccata d’ossigeno. Allo stesso tempo siamo riusciti a cambiare le abitudini; più email e telefonate, meno appuntamenti di persona e, ove possibile, la trasformazione della formazione che è entrata in maniera preponderante in aule digitali. È stato chiesto il sacrificio, l’impegno e la massima pazienza da parte di tutti, perché la volontà è quella di arginare questa emergenza e tornare al più presto a svolgere il nostro lavoro in maniera normale, tornare a stringere le mani dei nostri soci e a incontrarli senza ricorrere alle videochiamate o al plexiglass di mezzo».
«Anche se l’agricoltura è un settore che non ha avuto limitazioni, perché considerato un servizio essenziale per la comunità, ci sono alcune attività che invece sono state bruscamente fermate o hanno vissuto chiari di luna – prosegue Salvan – Penso ai florovivaisti che in primavera hanno mandato al macero quantità inverosimili di piante e fiori; penso agli agriturismi che hanno smesso di vedere prima clienti a tavola e poi anche turisti per lunghi mesi; penso a coloro che fornivano il canale Horeca, sia come agricoltori che pescatori, che hanno mandato in fumo ettari di orticole piuttosto che intere giornate di pesca. Abbiamo rinunciato a momenti tradizionali e storici come la festa provinciale del Ringraziamento, ma anche gli auguri di Natale. La nostra attenzione è stata tutta rivolta al servizio e alla tutela delle attività imprenditoriali dei soci».
Tra le altre attività, oltre alle misure straordinarie, durante la primavera, sono stati richiesti i ristori per i danni da cimice asiatica, un traguardo ottenuto grazie al pressing di Coldiretti a tutti i livelli istituzionali. Nel frattempo, in estate, è stata pianificata e svolta la lotta all’insetto con la ‘vespa samurai’. Coldiretti Rovigo ha poi siglato un’importante convenzione con Ulss 5 per i tamponi ai lavoratori agricoli ad agosto. A ottobre, una nostra socia ha vinto la finale regionale dell’Oscar green, il premio riservato all’innovazione in agricoltura e andrà alla finale nazionale.
«In questi lunghi mesi, molto difficili, il comparto agroalimentare ha confermato la sua importanza del ruolo nei confronti delle comunità in cui e opera, dell’importanza di quello che produce, dell’importanza di far mangiare italiano a tutta la popolazione costretta a stare in casa nei mesi segnati dal lock down. L’agricoltura si è dimostrata un settore strategico per il Paese, al pari della manifattura, dei servizi essenziali e del sistema sanitario nazionale – conclude Salvan – Nel prossimo periodo, come quello che abbiamo appena attraversato, continueremo il confronto fermo e serrato con le istituzioni di ogni livello per mantenere alta l’attenzione da parte dei rappresentanti istituzionali sul mondo agricolo. Questo ci consentirà di mettere in campo tutte le misure e gli interventi necessari al fine di garantire l’operatività di ogni singolo azienda e di poter progettare, anche in questo difficilissimo periodo, il futuro dell’agricoltura italiana anche nel nostro territorio».