ROVIGO – È stata consegnata al vescovo Pierantonio Pavanello la statuina scelta come simbolo del presepe 2020: si tratta di una infermiera. Da una collaborazione nata tra Coldiretti, Fondazione Symbola e Confartigianato, sotto l’egida del ‘Manifesto di Assisi’, è stata consegnata, in ogni diocesi d’Italia, la stessa statuina da inserire nel proprio presepe che raffigura una infermiera, uno dei lavori simbolo di questo anno che si sta per chiudere.
Il presepe è la rappresentazione della Natività, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni; quindi, insieme al bambin Gesù, troviamo, fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali, dal bue all’asinello, pecore alle caprette, oche e galline, fino a cani e gatti per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra.
«Abbiamo deciso di portare un contributo, a metà tra la tradizione e l’innovazione, volto a far capire ancora meglio la straordinaria importanza degli operatori sanitari – spiega il presidente di Coldiretti Rovigo, Carlo Salvan – A loro si uniscono la forza e la volontà messi in campo da tutti gli altri operatori del settore, come dalle forze dell’ordine, dalla Protezione civile, dai volontari, che hanno mostrato quanto è grande il cuore degli italiani quando arriva un’emergenza. La pandemia e la sofferenza a cui abbiamo assistito, l’obbligo di distanziarci, le nuove regole, oserei dire necessarie per la sopravvivenza, ci hanno allontanati in questo lungo anno. Ma allo stesso tempo, come associazione, abbiamo messo in campo diverse iniziative solidali; siamo orgogliosi di poter aiutare, con le nostre attività agricole, chi è meno fortunato o chi ha meno possibilità».
L’abilità degli artigiani ‘La Scarabattola’ dei fratelli Scuotto di Napoli, esperti di arte presepiale, ha permesso la realizzazione di questa statuina che vuole interpretare la possibilità di riscatto della vita della comunità e costituisce un perno e un punto di appoggio per le nostre speranze.
«Artigianato significa impresa che fa comunità. Con il nostro lavoro abbiamo garantito prodotti e servizi indispensabili alle persone. Ma abbiamo anche contribuito a offrire sostegno alla collettività. Per questo, in un anno così difficile per le nostre comunità e per i nostri imprenditori – sottolinea Marco Campion, presidente di Confartigianato Polesine – abbiamo voluto mettere al centro del presepe i valori della solidarietà e della generosità testimoniati da tutti coloro che si battono per salvare la vita delle persone. Le statuine che raffigurano l’operatrice sanitaria, realizzate in esclusiva dalla bottega d’arte presepiale, sono il simbolo di questi valori e della tradizione ed eccellenza manifatturiera dell’artigianato italiano. Confartigianato, tramite le proprie Associazioni territoriali, le dona alle Diocesi italiane in segno di riconoscenza verso tutti gli eroi del nostro tempo che lottano per sconfiggere la pandemia e a testimonianza del coraggio e dell’impegno concreto di oltre 4 milioni di artigiani e piccoli imprenditori per costruire la rinascita del tessuto produttivo del nostro Paese».