ROVIGO – “Vedere la musica” la mostra a Palazzo Roverella aperta dal 26 aprile al 4 luglio, esposte 170 opere provenienti da 40 musei e da prestatori privati di sette Paesi europei. Il racconto di relazioni, intrecci e corrispondenze tra l’elemento musicale e le arti visive. Una mostra che nasce dalla collaborazione tra Comune e Accademia dei Concordi insieme a Fondazione Cariparo e Intesa San Paolo.
«C’è molta attesa in città per questo evento che segna la ripartenza dopo mesi molto difficili – ha affermato il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo alla presentazione online della rassegna – È una mostra coraggiosa nell’unire mondi diversi: musica, teatro e arti visive che sono stati molto colpiti dalle conseguenze della pandemia e poter dire ora, che cultura e spettacoli sono pronti a ripartire».
Il presidente dell’Accademia dei Concordi Giovanni Boniolo nell’occasione ha dichiarato: «Percorrere questo allestimento lungo le stanze di Palazzo Roverella significa prendere le strade culturali che hanno attraversato il pensiero occidentale».
«È la ventitreesima esposizione – ha poi aggiunto Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo – e questa mostra, come la rassegna al Roncale sui teatri storici del Polesine, va nel solco di una scelta strategica: la cultura come fonte di identità e in tempi di pandemia il rilancio nasce dall’interno. Crediamo inoltre nell’efficacia delle ricadute sul tessuto economico locale e per gli operatori del mondo culturale. Un mosaico che stiamo tessendo da 15 anni e, il nuovo tassello di questa mostra, troverà sicuramente l’apprezzamento del pubblico».
A seguire, è toccato al curatore Paolo Bolpagni spiegare che «sarà un’esposizione molto amata dagli appassionati d’arte ma anche da musicisti, musicologi e che saprà intercettare anche il grande pubblico in virtù dei celebri autori esposti». C’è una novità: il visitatore non sarà più in silenzio, come in precedenza, ma verrà accompagnato dalla musica sin dalla prima sezione espositiva e potrà ascoltare il «Preludio» dal Tristano e Isotta di Wagner, in una registrazione storica diretta da Wilhelm Furtwängler. Nella parte dedicata all’opera lirica italiana avremo il «Coro a bocca chiusa» dalla Madama Butterfly di Puccini. Nella sezione dei primi astrattismi, dove trionfa Klee, si potrà ascoltare Bach perché, come spiega il curatore, «gli artisti moderni non si rifanno più alla musica di Wagner, trovando invece in Bach il loro punto di riferimento». Ecco allora “l’arte della fuga” in edizione diretta da sir Nevill Marriner. E a chiudere, la sala dedicata all’astrattismo degli anni ‘20 e ‘30, dove dominano le opere di Kandinskij; sono cinque dei sei bozzetti da lui realizzati per lo spettacolo dedicato ai Quadri per un’esposizione di Musorgskij, dalla stessa opera si potrà ascoltare “Promenade”. A Beethoven, titanico genio romantico, è dedicata un’intera sala dove spicca una scultura dello stesso giovinetto realizzata dallo scapigliato Giuseppe Grandi.
In mostra i capolavori di Kandinskij, Picasso, Klee, Klimt, Kokoschka, Boccioni, Casorati, Savinio.
Per accedere alla mostra è necessaria la prenotazione. Info e prenotazioni allo 0425 460093 o scrivendo a info@palazzoreverella.com. Dal sito internet di palazzo Roverella è possibile l’acquisto dei biglietti online, l’orario di ingresso dalle 9.00 alle 19.00 dal lunedì al venerdì, fino alle 20.00 nei fine settimana e giorni festivi. Una mostra di assoluto fascino.