VENEZIA – Una nuova ordinanza dal presidente della Regione Luca Zaia, annunciata nella consueta conferenza stampa dalla sede della Protezione Civile di Marghera, obbliga in tutto il Veneto l’utilizzo di mascherina e guanti per uscire di casa, lasciando però più dei 200 metri prima consentiti per l’attività motoria in prossimità della propria abitazione. Introdotti anche due metri per il distanziamento sociale. Le disposizioni valgono fino al 3 maggio.
«Abbiamo lavorato in questi giorni per una nuova ordinanza. Abbiamo limato molto, cercando di fare una cosa ordinata e rispettosa dei cittadini. Aprire o chiudere le aziende non compete a noi, ma dal Decreto del Consiglio dei Ministri. La mia ordinanza non deve essere vissuta come la fine dell’emergenza». Ha detto il presidente del Veneto.
«L’ordinanza è stata fatta tenendo conto di un lockdown soft: si chiudono i Supermercati e le attività commerciali la domenica e nei festivi, le misure per i mercati a cielo aperto alimentari sono confermate, quindi potranno aprire ma con misure cautelative come distanza, mascherine e guanti», ha aggiunto Zaia.
Gli spostamenti da casa devono essere individuali, a meno che non si accompagnino disabili o minori, e comunque è vietata l’uscita di casa a chi ha una temperatura corporea superiore ai 37°. Il 25 aprile e il 1° maggio è autorizzato un picnic solo nella propria proprietà e solo con il proprio nucleo famigliare. «Utilizziamo il buonsenso», ha precisato il presidente.
Zaia ha inoltre specificato che «si conferma la consegna a domicilio di alimentari e pasti e l’apertura di banche, poste, assicurazioni e professionisti, purché si vada su appuntamento e con le mascherine».
La vendita di vestiti per bambini, cartolerie e librerie è ammessa solo in negozi dedicati a queste merceologie e solo due volte la settimana. È ammesso il trasporto per portare i rifiuti nei punti di raccolta differenziata. Infine, è ammessa l’opera di pulizia delle spiagge. Confermate le norme sul trasporto pubblico locale.
Zaia ha però inteso ribadire che non c’è nessun abbassamento della guardia. «L’emergenza non è finita, abbiamo 1427 persone ricoverate e 245 in terapia intensiva. La prima cura al coronavirus siamo noi, i nostri comportamenti».