Madesimo (SO) – La notizia del matrimonio tra Cecilia Ferro e Stefano Guolo sulle cime della valle Spluga basterebbe da sola ad occupare lo spazio più grande di una pagina di cronaca. Conosciuti e innamorati da ragazzi a Rovigo, si perdono presto di vista per seguire strade diverse, spesso in salita. Poi, dopo quasi 30 anni, ritrovatisi, decidono di sposarsi.
Eppure non è questa la vera notizia. Lo è, invece, il fatto che Cecilia e Stefano hanno scelto di celebrare il loro matrimonio proprio durante la settimana di vacanza del gruppo famiglie della diocesi di Adria- Rovigo, insieme alle persone con cui da anni condividono l’esperienza, crescendo insieme a loro nell’amicizia e nella preghiera.
È qui che, sulle vette della Valle Spluga, a Madesimo, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, il Vescovo don Pierantonio Pavanello e don Cristian Malanchin, responsabile per la Pastorale delle famiglie, entrambi partecipi alla settimana di vacanza, hanno concelebrato il rito nuziale.
È stata per tutti un’occasione per rinnovare il senso profondo dell’unione tra un uomo e una donna che scegliendosi si impegnano ad accogliersi, ad accompagnarsi, a imparare ad amarsi tutti i giorni, ma soprattutto a confidare nell’amore di Dio. In tempi in cui il matrimonio è quasi solo un evento mondano, pranzi, abiti lussuosi, addobbi floreali e, sempre di più, solo nelle sedi civili, quello di Cecilia e Stefano, nell’essenzialità della montagna, tra il calore degli amici ed in chiesa, sembra andare in controtendenza. È la controtendenza della consapevolezza educata a ciò che conta davvero, al valore del per sempre, all’importanza della condivisione e all’affidamento nella preghiera.
E la condivisione è appunto l’elemento principale della vacanza delle famiglie, che quest’anno festeggia il suo ventesimo.
Fu una felice intuizione di don Vanni Cezza, al tempo responsabile diocesano per la famiglia, che nel 2000, per la prima volta, insieme alla sua equipe di collaboratori, rese possibile l’esperienza della vacanza. Intendeva creare non solo un’occasione di svago, ma di costruzione di relazioni autentiche, di quelle che sono possibili preferibilmente in contesti di libertà e accoglienza. Dopo 20 anni la formula sembra funzionare benissimo.
Quaranta sono, infatti, le famiglie che hanno scelto Madesimo. 45 i ragazzi al seguito dei genitori, per un totale di 113 persone. Insieme per sette giorni, ma soprattutto in piena libertà, hanno condiviso la preghiera del mattino, le salite sui monti, i pranzi e le cene, i momenti ricreativi e quelli di riflessione. Hanno incontrato e conosciuto altre famiglie. Hanno stretto amicizie. Hanno avuto soprattutto la possibilità di mostrarsi per quello che sono, senza finzioni o atteggiamenti di convenienza. Perché questa è la vera forza dell’esperienza insieme: svelarsi anche nelle fragilità, per ritrovare nello sguardo amico degli altri, la forza.
Lo sa Ermanna che con il marito Gianfranco Lazzarini nel 2000 era con don Cezza a programmare la prima esperienza e che oggi, dopo 20 anni, accanto al suo Gianfranco che la sostiene dal cielo, continua ad essere parte fondamentale dell’equipe che lavora alla buona riuscita della vacanza. Lo sanno Antonello e Angela, Ermanno e Jolanda, Lorenzo e Rita, Enrico ed Alessia e tutti gli altri che nel silenzio e lontano dai riflettori collaborano perché i mariti e le mogli, i bambini, i ragazzi, le persone sole, possano trovare ristoro profondo e durevole dai 7 giorni insieme.
Lo sanno Renzo e Claudia Boldrini, da anni in prima linea nel servizio per la Pastorale per le famiglie, referenti per la vacanza in montagna, ma soprattutto testimoni autentici, insieme agli altri dell’equipe, di come gli sposi e le famiglie possano crescere e sentirsi uniti quando si aprono al servizio ed al dono di sé al prossimo.
«Quello che è accaduto a Madesimo – ha commentato Claudia alla fine della vacanza, con gli occhi gonfi di gratitudine e la voce interrotta dalla commozione – è l’ennesima prova di quanto Dio ami tutti noi, proteggendoci, donandoci giorni bellissimi, facendoci sperimentare lo stupore di fronte alla bellezza del creato, alla gioia dei giochi dei bambini, alla meraviglia del matrimonio. Credo non ci fosse modo migliore per festeggiare i 20 anni trascorsi insieme».